6 motivi per implementare i prezzi minimi dinamici sui vostri inventari pubblicitari

Adattarsi alle evoluzioni del mercato per restare competitivi e ottimizzare permanentemente l’inventario pubblicitario è un elemento di punta per gli editori. Per garantire una resa ottimale, la soluzione Opti Yield di Opti Digital trova la tariffa ideale per i media grazie a una tecnologia avanzata di prezzi minimi dinamici. Perché dovreste implementare una soluzione di prezzi minimi automatizzata per massimizzare la vostra yield? La risposta è nel nostro nuovo articolo. 

1. Migliorare gli introiti pubblicitari

È il motivo principale: generare più introiti. L’implementazione di una soluzione di prezzi minimi automatizzata consente di migliorare le entrate dalla pubblicità adattando quest’ultimi allo storico delle aste (tendenze del mercato, stagionalità, giorno, ora…). Ma ottimizzare le performance pubblicitarie non significa necessariamente mirare esclusivamente a migliori eCPM. Si tratta piuttosto di trovare il prezzo di base che garantisca il migliore RPM (entrate per 1000 impression), poiché dei prezzi minimi elevati aumentano sicuramente l’eCPM, ma generano anche degli invenduti più elevati. Optare per una soluzione dinamica significa massimizzare le entrate dei vostri media. 

2. Risparmiare tempo e risorse

I prezzi minimi dinamici consentono di guadagnare tempo prezioso e risparmiare risorse umane interne. Nessun intervento manuale è previsto lato editori. Questa tecnologia plug & play si connette allo stack pubblicitario esistente tramite un modulo complementare e ottimizza automaticamente le aste.   Agile e flessibile, può rapidamente essere implementata e funziona con qualunque valuta. Una volta installata, questa tecnologia viene gestita tramite una piattaforma online. Avrete così più tempo per concentrarvi sulla creazione dei contenuti, sul coinvolgimento del vostro target e sulla SEO.

3. Gestire al meglio il rischio

I vantaggi dei prezzi minimi dinamici in materia di gestione del rischio sono considerevoli. Valorizzano l’insieme degli inventari in modo personalizzato e amplificano le impression pubblicitarie, anche le impression generalmente di scarso valore. Da un lato, evita di applicare dei prezzi troppo elevati su impression di scarso valore, e dunque minimizza il rischio di invenduti. Dall’altro lato, spinge gli acquirenti a pagare prezzi più elevati su inventari più ricercati, riducendo così il costo potenziale legato al mancato sfruttamento di questa opportunità. 

4. Affrontare la stagionalità

Nel settore complesso della pubblicità digitale, numerose sono le sfide da affrontare, non ultima la stagionalità. Il periodo estivo e il primo mese dell’anno sono generalmente sinonimi di calo degli eCPM e di scarse performance pubblicitarie globali in quanto la domanda di advertiser è più limitata. Una particolarità dei prezzi minimi dinamici è che si adattano alla stagionalità, il che permette di compensare questa diminuzione della domanda e prevedere le future variazioni di CPM e dunque di ricarica ed entrate. 

Da leggere: Perché le vostre entrate pubblicitarie si abbassano ogni anno a gennaio, luglio e agosto? 

5. Proporre una UX di qualità migliore

I prezzi minimi dinamici ottimizzano automaticamente gli inventari pubblicitari in funzione delle aste proposte. In effetti, gli advertiser sono stimolati a pagare un prezzo più elevato. I migliori offerenti sono spesso i grandi brand conosciuti dal popolo del Web che spendono budget conseguenti. Ciò consente di apportare dunque più valore al visitatore con creatività più elaborata, e riduce l’accesso agli inventari da parte degli advertiser della “long tail” spesso meno conosciuti che potrebbero influire sull’esperienza utente.  

In altri termini attiva un circolo virtuoso, vantaggioso sia per l’editore che per il visitatore del suo media: migliore esperienza utente, aumento della fedeltà dei visitatori, incremento delle entrate. 

D’altro canto, la gestione automatica della yield consente di generare più fatturato senza aggiungere pressione pubblicitaria. Spesso si verifica addirittura il fenomeno opposto, con un aumento degli invenduti e dunque una densità pubblicitaria più scarsa.

6. Calcolare il prezzo giusto per un inventario

Introdotta alcuni anni fa sul mercato del programmatic buy-side, Bid Shading è una tecnica il cui obiettivo è far abbassare i CPM cercando di scoprire il prezzo più basso a partire dal quale le SSP possono aggiudicarsi delle aste. I marketplace e gli offerenti non esitano ad allocare una parte importante (di circa 20%) del loro budget d’acquisto alla ricerca dei prezzi minimi al fine di massimizzare i margini. 

Lato editori, al contrario, la bid shading tende così a ridurre i benefici e i prezzi minimi imposti dinamicamente permettono di riguadagnare il valore perso spingendo gli acquirenti ad aumentare i loro prezzi. 

I prezzi minimi dinamici evitano così un deprezzamento del valore degli inventari. Questa tecnologia propone dei prezzi che riflettono il valore reale degli inventari, il che impedisce agli advertiser di fare offerte al di sotto del prezzo fissato. 

Più entrate, maggiore risparmio di tempo e risorse, migliore UX… Numerosi sono i vantaggi dell’utilizzo di una soluzione automatizzata per ottimizzare la vostra Yield. La nostra soluzione Opti Yield offre eccellenti risultati ai nostri clienti e vedrà presto la luce come soluzione indipendente. Se volete provarlo, contattate il nostro team.

Perché i tuoi ricavi pubblicitari diminuiscono ogni anno a gennaio, luglio e agosto?

È arrivata l’estate, il periodo più preoccupante per gli editori, proprio come gennaio. Il motivo? Un calo degli eCPM e scarse prestazioni pubblicitarie complessive. Questo fenomeno annuale è comune a tutti gli editori. I motivi sono diversi… Scoprili in questo articolo e impara ad affrontarli implementando alcune buone pratiche.

Perché assistiamo a un calo delle prestazioni pubblicitarie in determinati momenti? 

Ogni anno succede la stessa cosa. Le statistiche pubblicitarie di gennaio, luglio e agosto suscitano preoccupazioni. Ecco le spiegazioni principali:

  • Meno intenzioni di acquisto e campagne pubblicitarie a inizio anno. 

Dopo il quarto trimestre, le intenzioni di acquisto degli utenti diminuiscono e i siti di e-commerce registrano meno visite.

A causa di questo calo del traffico, la maggior parte degli inserzionisti sta riducendo notevolmente la propria partecipazione alle aste. In effetti, gli inserzionisti tendono a moderare la spesa ed essere più cauti con il budget pubblicitario all’inizio dell’anno, il che si traduce in eCPM inferiori.

  • Pausa estiva. 

A luglio e agosto, gli utenti rallentano la navigazione sul Web per sfruttare appieno le vacanze estive. Un altro motivo del calo delle entrate estive è che i budget a volte vengono rivisti all’inizio del semestre. Luglio corrisponde all’inizio del secondo semestre, mentre il budget degli inserzionisti è più distribuito nell’ultimo trimestre. 

Altri motivi più specifici per un calo del pubblico e delle entrate possono includere:

  • Inflazione. 
  • Il contesto geopolitico (la guerra tra Russia e Ucraina dal febbraio 2022).
  • Un aumento del rifiuto dei consensi nel 2022 rispetto al 2021 con l’implementazione del nuovo formato CMP (opzioni “rifiuta tutto” o “continua senza accettare” nella prima schermata della CMP). Tuttavia, i confronti tra questi due anni dovrebbero essere effettuati con cautela. Il secondo trimestre del 2021 è stato un periodo eccezionale di ripresa post-lockdown. 

Come ridurre al minimo questo calo? 

Per compensare questo calo, ci sono diverse tecniche che puoi usare:

  • Adotta la giusta strategia di prezzo iniziale. 

Poiché la domanda degli inserzionisti è più forte nel quarto trimestre, consigliamo di aumentare i prezzi iniziali per questo periodo. D’altra parte, è meglio ridurli a gennaio. 

Invece di farlo manualmente, consigliamo di implementare una strategia automatica. La nostra tecnologia di ottimizzazione dinamica del prezzo iniziale regola i prezzi iniziali in base alla stagionalità e a un’ampia gamma di criteri calcolati con l’intelligenza artificiale. Questa strategia consente di mantenere un buon livello di entrate per gli editori e offre trasparenza agli SSP poiché il prezzo minimo viene comunicato a tutti i mercati prima dell’asta. 

Per spingerti oltre: scopri Opti Yield, una soluzione che ottimizza dinamicamente il rendimento dei tuoi annunci.

  • Ottimizza gli inventari pubblicitari. 

Ad esempio, puoi offrire formati con eCPM elevati come formati sticky bottom o sticky top e interstitial. 

Ti consigliamo inoltre di scegliere una funzione di inserimento pubblicitario automatico nelle tue pagine che ospitano contenuti lunghi, in modo da non dimenticare di monetizzare determinati inventari. 

  • Migliora il tuo tasso di SEO e visibilità. 

Ottimizza il tuo sito affinché si carichi velocemente e sia ben indicizzato nelle SERP, in modo da guadagnare traffico e quindi entrate aggiuntive. Ti consigliamo inoltre di migliorare la visibilità degli annunci grazie ad esempio al lazy loading, in modo da aumentare la velocità di caricamento del tuo sito e ottenere un tasso di riempimento migliore. In effetti, gli inserzionisti preferiscono investire in uno spazio pubblicitario con un alto tasso di visibilità, superiore al 70%. 

  • Approfitta dei mesi più performanti

Giugno, ottobre, novembre e dicembre sono i mesi in cui gli inserzionisti concentrano le spese pubblicitarie (aumento del traffico prima delle vacanze estive, Black Friday, Ringraziamento negli Stati Uniti e Natale). Questo è il motivo per cui, generalmente, le entrate pubblicitarie sono più elevate nei trimestri 2° e 4° con l’aumento del traffico e del coinvolgimento degli utenti. Massimizzare le entrate in questi mesi può aiutare a compensare le minori entrate di gennaio, luglio e agosto. 

In Opti Digital, seguiamo costantemente le prestazioni pubblicitarie dei nostri editori tramite la nostra dashboard e controlliamo sistematicamente che la nostra configurazione rimanga ottimale. La nostra ottimizzazione dinamica del prezzo iniziale, l’inserimento automatico dei contenuti e le tecnologie di aggiornamento intelligente degli annunci sono in grado di compensare i cali stagionali delle entrate.

In caso di domande sui nostri prodotti e richieste di supporto, contattaci 😊

Come ridurre al minimo l’impatto della pubblicità sul punteggio CLS di Core Web Vitals?

L’anno scorso, Google ha annunciato un nuovo indicatore delle prestazioni Web: i Core Web Vitals misurano il tempo di caricamento (LCP), l’interattività (FID) e la stabilità visiva di un sito (CLS). Questa iniziativa mira a sensibilizzare gli editori sull’esperienza utente e quindi a ottimizzare la classificazione dei loro siti nelle SERP.  Queste nuove metriche, che entreranno in vigore nel giugno 2021, vanno ad aggiungersi agli indicatori SEO esistenti come la fruibilità mobile, la navigazione sicura, la sicurezza HTTPS e le linee guida per i pop-up intrusivi.

I criteri Google Page Experience © Google

Con questi nuovi criteri essenziali, tutti gli elementi che compongono le pagine web vengono analizzati dall’algoritmo del principale motore di ricerca e possono avere un impatto sulla sua performance complessiva: testo, video, immagini, codice e… pubblicità. Come minimizzare l’impatto della pubblicità sui Core Web Vitals e proteggere l’ottimizzazione SEO? Prima di condividere i nostri consigli, iniziamo col capire cosa siano i Core Web Vitals.  

Dobbiamo aver paura dei Core Web Vitals?

L’obiettivo di Google è chiaro. Con i Core Web Vitals, il gigante di Mountain View vuole favorire i siti che offrono la migliore esperienza utente – e, per contro, penalizzare le pagine non ottimizzate con tempi di caricamento lenti, che non sono adattate ai cellulari, oppure hanno pubblicità troppo invasive o uno spostamento di contenuti che altera la navigazione degli utenti.

Gli editori non hanno preso alla leggera l’annuncio dei Core Web Vitals: lo scorso novembre, infatti, Google ha riportato “un aumento medio del 70% degli utenti che interagiscono con Lighthouse e PageSpeed Insights”, due strumenti che misurano la qualità UX. 

I tre indicatori di Core Web Vitals

  • LCP (Largest Contentful Paint): questo parametro analizza il tempo di caricamento di un sito. Un buon LCP dovrebbe verificarsi entro 2,5 secondi da quando una pagina ha iniziato a caricarsi.
  • FID (First Input Delay): questo fattore misura il tempo necessario affinché una pagina diventi interattiva. Il FID non deve superare i 100 ms. 
  • CLS (Cumulative Layout Shift): questo indicatore prende in considerazione la stabilità visiva di una pagina. Per una buona esperienza utente, la misurazione ideale è inferiore a 0,1.

Concentriamo i nostri sforzi su quest’ultima metrica, CLS, per evitare il salto dei contenuti causato dal successivo caricamento di annunci. Gli editori hanno tutto da guadagnare dall’ottimizzazione dei Core Web Vitals. Mantenere una buona esperienza utente è un fattore essenziale per aumentare il traffico. Ottimizzando il loro punteggio CLS, sosteniamo inoltre gli editori nell’acquisizione di pubblico.

Le nostre raccomandazioni per ottimizzare il punteggio CLS

Le soluzioni di Opti Digital includono l’implementazione del multidimensionamento e dell’aggiornamento dinamico all’interno degli slot pubblicitari, che possono causare salti di contenuti inaspettati. Per evitare questo inconveniente, raccomandiamo agli editori di creare una div principale di altezza minima rispetto alle div dei tag delle pubblicità. Se una creazione di dimensioni più piccole conquista il mercato, si consiglia inoltre di impostare un centro verticale nel CSS. Questo contribuisce a ridurre visivamente i margini che possono apparire quando si centra l’altezza dell’annuncio.

Per esempio, ecco le dimensioni minime dei set che raccomandiamo:

  • 250px per le postazioni della tastiera su dispositivo mobile
  • 280px per le postazioni della tastiera in lettura sui computer desktop
  • 600px per i grandangoli
  • 250px per i siti con mega banner

Consultare: I migliori formati pubblicitari nel 2021

In un prossimo futuro, gestiremo l’ottimizzazione del punteggio CLS direttamente nei nostri tag ma, per il momento, preferiamo lasciarlo fare all’editore per un guadagno in termini di agilità ed efficienza. Poiché il nostro script è caricato in modalità asincrona, i risultati sono migliori se le dimensioni sono definite dal codice HTML ospitato dai server dell’editore. Tanto più che i calcoli CLS iniziano circa 200 o 300 ms dopo il caricamento della pagina. 

Seguendo i nostri consigli, uno dei nostri clienti di contenuti editoriali ha ridotto il numero di salti di contenuti sul suo sito, fornendo una migliore esperienza utente per il suo pubblico:

Punteggio CLS del nostro cliente prima e dopo le ottimizzazioni di Opti Digital (nel gennaio 2021 e maggio 2021).

Grazie alle nostre soluzioni Core Web Vitals, gli editori possono continuare a monetizzare il loro inventario di annunci senza interrompere l’esperienza utente, garantendo una buona posizione nelle SERP per l’acquisizione di pubblico. Al fine di automatizzare l’ottimizzazione del punteggio CLS per i nostri clienti, siamo in procinto di aggiornare tutti i nostri tag pubblicitari… (Ulteriori spiegazioni su questa nuova soluzione sono in arrivo a breve).

Desidera testare le nostre raccomandazioni? Ha domande da porre sulle ottimizzazioni che implementiamo per migliorare il suo punteggio CLS? Si rivolga al suo account manager oppure ci scriva qui.

Ottimizza la tua monetizzazione cross-consent e visualizza i risultati con la nostra Business Intelligence centralizzata

Business Intelligence Cross-Consent Opti Digital

Indipendentemente dal consenso o meno dell’utente o in assenza di scelta… Come si monetizza l’inventario pubblicitario in questi casi? Opti Digital offre una soluzione a questo problema offrendo una monetizzazione ottimizzata rispettando il consenso e in ottemperanza al GDPR. Per facilitare la gestione in questi diversi ambienti, Opti Digital innova e lancia il primo strumento di Business Intelligence che offre ai media una visione centralizzata della loro monetizzazione pubblicitaria cross-consent. Spiegazione:

Editori costretti a utilizzare diversi Ad Server basati sul consenso 

In Francia, i media sono stati costretti a rispettare le nuove linee guida della CNIL (Commission Nationale de l’Informatique et des Libertés), entrate in vigore il 1° aprile. In Europa, è il progetto di regolamento ePrivacy 2021 che solleva la questione delle alternative ai cookie tradizionali. Il GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati) richiede già che un sito web ottenga il consenso esplicito dei suoi utenti prima di utilizzare i tracker per trattare i loro dati personali.

Lo scopo di queste linee guida? Una maggior attenzione sulle esigenze degli internauti, restituendo loro il controllo sulla privacy dei propri dati.

Tuttavia, la maggior parte degli editori utilizza l’Ad Server di Google Ad Manager per monitorare i loro inventari, una soluzione che funziona solo con il consenso dei cookie. La maggior parte dei media sceglie di adottare uno strumento di diffusione alternativo per generare entrate pubblicitarie a seconda dei casi. I nostri editori combinano diversi strumenti di Ad Serving per gestire la loro monetizzazione, tra cui Google Limited Ads, integrato dalla nostra nuova soluzione Opti Digital Ad Serving.

L’alternativa senza consenso offerta da Opti Digital

Per supportare gli editori di fronte alle normative europee, abbiamo anticipato la loro necessità di monetizzare gli inventari in tutti i casi potenziali, con o senza consenso e in assenza di scelta. Abbiamo sviluppato una soluzione alternativa di monetizzazione che è conforme al GDPR: Opti Digital Ad Server, in sigla ODAS. Questa tecnologia permette di eseguire campagne pubblicitarie senza utilizzare i dati personali dell’utente Internet.

In mancanza di una scelta, l’editore può fare affidamento sul legittimo interesse degli utenti. Come primo passo, facciamo appello a Limited Ads di Google per semplificare la consegna di campagne dirette e di partner programmatici compatibili (senza cookie) per i nostri editori. Completiamo poi la monetizzazione tramite ODAS per diffondere campagne di autopromozione, pubblicità programmatica, campagne dirette o basate sulla performance selezionate dall’editore o da Opti Digital.

Qualora l’utente di Internet si opponga al trattamento dei suoi dati personali, attiviamo direttamente la nostra soluzione di monetizzazione Opti Digital Ad Server. Le campagne di recupero del consenso permettono di riconvertire la scelta degli utenti in un consenso positivo al fine di ottimizzare la redditività della pubblicità. Con gli editori che supportiamo, raccogliamo centinaia di consensi ogni giorno.

Più di 100 media hanno scelto la nostra innovazione per la loro pubblicità con consenso incrociato, tra cui Slate.fr, NextPlz.fr, Futura-sciences.com, Clubic.com…

Riconciliazione dei dati Ad Server

Dalla creazione di Opti Digital nel 2018, abbiamo sviluppato il nostro strumento analitico per soddisfare le esigenze degli editori. Per consentire loro di avere una visione centralizzata delle loro entrate pubblicitarie, abbiamo sviluppato il primo strumento di Business Intelligence cross-consent.

Tutti i dati Ad Server utilizzati, con o senza consenso, sono raggruppati nella nostra tabella analitica per guidare gli editori nelle loro decisioni strategiche e favorire la crescita dei loro media. Grazie alla nostra esperienza nella visualizzazione dei dati, permettiamo loro di interpretare la performance delle loro campagne offrendo un’analisi dettagliata dei loro guadagni pubblicitari.

I nostri ultimi aggiornamenti includono, in particolare, l’analisi cross-consent per fornire una visione delle entrate in tutte e 3 le circostanze: con consenso, senza consenso e in assenza di scelta basandoci sull’interesse legittimo. Le principali novità del nostro strumento di reporting includono un’analisi dei volumi di inventario, delle entrate, degli eCPM e degli RPM di pagina (entrate per 1.000 pagine visualizzate) in base al consenso ricevuto e all’Ad Server utilizzato.

Analisi del consenso incrociato di un sito web francese

Grazie al nostro strumento di gestione, miglioriamo le entrate degli editori ogni giorno in tutte le situazioni: con o senza consenso. E tu, quale strategia di monetizzazione hai scelto per il tuo sito? Contattaci per discuterne ulteriormente.

Perché il posizionamento di annunci è importante nella vostra strategia di monetizzazione?

Réflexion sur la stratégie de monétisation

Per Opti Digital, massimizzare il vostro profitto pubblicitario non significa inondare le vostre pagine di pubblicità trasformando il vostro sito web in un… albero di Natale.

Per aiutarvi a ottimizzare la vostra monetizzazione, abbiamo sviluppato una tecnologia di inserimento automatico degli annunci. Grazie al nostro algoritmo intelligente, possiamo sfruttare tutto il potenziale pubblicitario dei vostri media identificando contemporaneamente gli spazi inutilizzati e interessanti e assicurando una buona esperienza utente. Migliore visibilità, maggiore velocità di caricamento del sito, incremento dei guadagni pubblicitari… ci sono molti vantaggi per i publisher di media. In questo articolo, sveliamo questa tecnologia di punta e sottolineiamo l’importanza di una corretta distribuzione della vostra offerta di inventari pubblicitari.  

Informazioni sull’inserimento automatico di annunci

Come abbiamo accennato nell’introduzione, l’inserimento automatico di annunci pubblicitari permette di monetizzare i contenuti in modo innovativo. L’algoritmo che abbiamo sviluppato può analizzare con precisione il potenziale pubblicitario di un sito d’informazione e mostrare automaticamente gli annunci dove è probabile che producano i migliori risultati.

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Esempio di posizioni in-read, con uno dei nostri clienti, Numerama.com

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non sono le offerte di inventari pubblicitari posti in cima alla pagina a generare il massimo rendimento. Gli annunci all’interno degli articoli (noti anche come in-read) sono i più preziosi per la monetizzazione in quanto si trovano dove il lettore sta concentrando la sua attenzione. Consigliamo sempre ai media di spostare questi posizionamenti superiori verso il centro degli articoli e di alternare contenuti e pubblicità. 

Siamo consapevoli che inserire pubblicità nel cuore di un articolo non è facile per il publisher spesso bloccato dal suo CMS (Content Management System ovvero Sistema di Gestione dei Contenuti) come WordPress o Drupal, la cui funzionalità è talvolta limitata.

Per questo abbiamo sviluppato una soluzione intelligente che inserisca gli annunci al centro dei contenuti editoriali e armonizzi la distribuzione degli spazi pubblicitari sui media.

Questa tecnologia è completamente personalizzabile per rispettare una logica editoriale.

Segue una serie di regole che definiamo con il publisher, in base alle nostre raccomandazioni strategiche, in particolare: 

  • La distanza in pixel tra due annunci
  • Posizionamento al di sopra o al di sotto del contenuto, ad esempio un paragrafo o un titolo con tag H2
  • Elemento di separazione con un particolare video, immagine o widget (Twitter, Instagram, commento, ecc.)

Queste regole variano a seconda dei media e delle specificità delle diverse pagine del sito web.

Trovare i parametri giusti con i test A / B

Sfruttando un algoritmo intelligente, la nostra soluzione di inserimento automatico: 

  • Studierà immediatamente la struttura della vostra pagina web e analizzerà il valore di ogni località
  • Ridistribuirà automaticamente gli annunci e ne fornirà di nuovi sulla base di regole definite in precedenza

“Grazie a questo strumento intelligente abbinato alla nostra soluzione di test A/B, siamo in grado di trovare il giusto compromesso tra una buona esperienza utente e una monetizzazione ottimale, soddisfacendo così le aspettative dei publisher”. 

Sébastien Moutte, co-fondatore e presidente di Opti Digital

Al fine di migliorare le prestazioni di questa strategia, implementiamo contemporaneamente i nostri test A/B per esaltare le configurazioni pubblicitarie più efficaci e soddisfare le specificità dei siti e le esigenze dei publisher. Ad esempio, per ottimizzare l’esperienza degli utenti, possiamo testare una certa distanza tra due annunci e misurare l’impatto di questa impostazione sulla visibilità e sull’RPM pagina (entrate per mille impressioni) confrontando i risultati con quelli ottenuti prima dell’implementazione di questo test.

Leggere: Opti Digital lancia la sua soluzione di test A/B per la monetizzazione dei media digitali

Il vantaggio di combinare questa soluzione con Lazy Loading

Una trappola da evitare: posizionare gli inventari pubblicitari in fondo alla pagina per il caricamento diretto, anche se gli utenti di Internet non scorrono a questo livello. Questo potrebbe deteriorare la velocità di caricamento del sito web e mostrare impressioni che avranno un impatto negativo sulla visibilità media del sito. Oltre allo script di inserimento automatico degli annunci, si consiglia di applicare il principio del lazy loading per visualizzare gli annunci solo quando l’utente Internet si avvicina ad essi. 

La combinazione di queste due tecnologie ha impatto positivo sul numero di annunci per pagina visualizzati, sulla velocità di caricamento del sito web e sulla visibilità complessiva, poiché gli annunci vengono caricati gradualmente. Gli inventari pubblicitari sono meglio valutati e posizionati in modo ottimale per aumentare l’RPM pagina.

Ottimi risultati osservati con i nostri clienti

Grazie alla ridistribuzione automatica delle posizioni in-read, i nostri clienti hanno osservato un aumento dell’RPM pagina compreso tra +5 e +15%. L’impatto di questa tecnologia è ancora più importante negli inventari per dispositivi mobili, dove l’RPM pagina è vicino al 15% di crescita

Pur rispettando le regole di navigazione degli utenti di Internet, le regole di posizionamento e la logica editoriale, questo strumento avvantaggia ulteriormente gli editori che desiderano ottimizzare la loro monetizzazione.

Il nostro consiglio ai publisher che vogliono incrementare i loro ricavi pubblicitari alla fine del 2020: pensate a una strategia di posizionamento verticale destinata agli inventari per dispositivi mobili. A titolo indicativo, la quota di traffico mobile rappresenterebbe dal 60 al 70% per tutti i nostri publisher, secondo la nostra analisi.

Se desiderate una consulenza personalizzata per ottimizzare la vostra monetizzazione, contattateci o telefonateci: (+33) 6 29 94 49 77. Saremo lieti di aiutarvi! 

Gli annunci ad aggiornamento automatico sono redditizi?

Ads auto update

L’incapacità di riuscire ad aumentare le dimensioni dell’inventario pubblicitario grazie ad una naturale crescita del pubblico, porta gli editori ad una grande tentazione di moltiplicare le loro impressioni utilizzando annunci ad aggiornamento automatico. Questa strategia può dare i suoi frutti se i suoi effetti vengono misurati e corretti correttamente. Ma se gestito male, può anche penalizzare l’editore. Feedback sugli annunci ad aggiornamento automatico.

Per diverse settimane abbiamo testato le funzionalità di aggiornamento automatico su vari siti. Grazie alla nostra soluzione di test A/B per i media digitali, il nostro team ha configurato un aggiornamento automatico e remoto su una piccola percentuale dell’inventario pubblicitario. Abbiamo quindi misurato gli effetti positivi e negativi sul gruppo di prova rispetto al gruppo di controllo.

Configurazione degli annunci ad aggiornamento automatico

Nel gruppo di prova, abbiamo impostato gli annunci ad aggiornamento automatico secondo diverse regole:

  • Numero massimo di aggiornamenti per ogni spazio pubblicitario
  • Durata di visualizzazione di ogni annuncio
  • Tasso di visibilità
  • Schermata attiva

Quali sono i risultati dell’aggiornamento automatico?

Abbiamo misurato l’impatto delle modifiche di configurazione su diversi siti in diversi contesti (cucina, forum, notizie, giochi), selezionando le pagine su cui gli utenti di Internet passano molto tempo.

A volte vediamo un impatto negativo: meno frequenza di clic, di visualizzazione e impressioni di eCPM. Quindi l’aumento del volume di impressioni non migliora l’RPM pagina (entrate pubblicitarie per 1000 pagine viste). Al contrario, il processo può ridurre la redditività per pagina. Inoltre, a medio termine, peggiorando l’esperienza dell’utente, l’editore può vedere il suo pubblico diminuire nel tempo.

L’esecuzione dell’aggiornamento automatico richiede un’analisi dettagliata degli ICP per trovare la configurazione giusta per i vostri media. Alla Opti Digital, riusciamo a sfruttare questo aspetto in modo molto efficace perché i nostri pannelli di controllo danno accesso a statistiche dettagliate su eCPM e RPM pagina.

Raccomandazioni per annunci redditizi di aggiornamento automatico

Alla Opti Digital abbiamo sviluppato una soluzione esclusiva per controllare in dettaglio l’attivazione dell’aggiornamento automatico.

Esso viene configurato per dispositivo (computer, cellulare), per modello di pagina e per posizione degli annunci sulla pagina.

Osserviamo i risultati di qualsiasi modifica dei parametri e li ottimizziamo ripetutamente, fino ad ottenere un’esperienza utente soddisfacente e prestazioni ottimali per l’editore (RPM pagina).

In conclusione, un sistema di aggiornamento globale degli annunci su tutto l’inventario pubblicitario non aggiunge valore e può avere un impatto negativo sull’esperienza dell’utente. D’altro canto, con una configurazione dettagliata e controllata, troviamo molto interessante l’aumento dei ricavi per mille pagine viste.

Qualora vogliate testare gli annunci ad aggiornamento automatico con il vostro pubblico, contattateci.

E voi? Avete provato gli annunci ad aggiornamento automatico?

Non esitate a comunicarci i risultati dei vostri test in un commento.

Come utilizzare con successo l’header bidding su AMP del TCF 2.0? Analisi dei media di FUTURA

Dopo diversi mesi di lavoro, gli ingegneri di Opti Digital hanno sviluppato una soluzione che combina il nostro Prebid Server e la Configurazione in tempo reale (RTC, la soluzione di offerta Header bidding nativa di AMP). Questa innovazione consente di trovare nell’ambiente AMP (Accelerated Mobile Pages) la stessa concorrenza tra i bidder che si riscontra negli inventari pubblicitari Web e stimola in modo efficace i tassi di CPM di Google AdExchange e Open Bidding.

I primi risultati sono eccellenti in tutti i media che hanno adottato questa soluzione: i prodotti invenduti stanno crollando e l’RPM pagina netto del publisher aumenta in media del 50%.

Abbiamo deciso di condividere con voi i risultati impressionanti osservati in un media che sosteniamo:

Media di FUTURA 

https://www.optidigital.com/wp-content/uploads/2020/09/Futura-logo.jpg

Fondata nel 2001 da Guillaume JOSSE, Futura è il media di riferimento per le innovazioni scientifiche e tecnologiche (tra i primi 20 media francofoni, 20 milioni di sessioni al mese). Strutturata su 5 ambienti (scienza, salute, tecnologia, pianeta, casa), Futura offre contenuti giornalistici sulla decodifica in vari formati (notizie, file, video, ecc.) destinati a utenti di Internet curiosi e desiderosi di sviluppare le loro conoscenze.

Sosteniamo il publisher Futura dalla primavera del 2019: le nostre tecnologie avanzate, la nostra strategia sistematica di test A/B e l’analisi precisa dei rendimenti dei media hanno consentito di ottimizzare la redditività dei media su più formati sul sito e sull’ambiente AMP (Accelerated Mobile Pages). 

Questi inventari pubblicitari unici soddisfano i criteri di qualità ricercati dagli inserzionisti: il tasso medio di visibilità è vicino al 60% (73% sull’AMP) e il tasso medio di click-through è dello 0,55%. 

L’introduzione dell’header bidding è una delle innovazioni più recenti finora introdotte nell’ambiente AMP di Futura. Si è svolto in due fasi: la connessione del Prebid Server in TCF 1.0, quindi l’aggiunta di nuovi partner commerciali dopo il passaggio al TCF 2.0.

Il rendimento dell’header bidding sull’AMP 

Ecco i risultati osservati nell’ambiente AMP: 

  • Nel mese di maggio 2020, prima dell’attuazione dell’header bidding, quando i francesi erano a malapena usciti dal lockdown, il tasso di invenduto era alto e l’eCPM abbastanza bassa.
  • Nel mese di luglio 2020, dopo l’introduzione dell’header bidding, i nuovi partner commerciali collegati hanno abbassato il tasso di invenduto e l’eCPM è aumentata.
  • A settembre 2020, dopo aver collegato più partner programmatici nell’header bidding e aver effettuato numerose ottimizzazioni (tra cui la migrazione al TCF 2.0) il tasso di invenduto è stato dimezzato e l’eCPM è raddoppiata.
 Tasso di invendutoInventario ePCM
AMP con header biddingDiviso per 2,2Moltiplicato per 2,1
Evoluzione della redditività programmatica dei media Futura sull’AMP

Definizioni: 

Tasso di invenduto = numero di impressioni invendute sul totale delle impressioni disponibili (vendute e invendute)

Inventario eCPM = fatturato realizzato per 1000 impressioni disponibili (vendute e invendute). Questo è l’indicatore chiave da seguire per monitorare gli effetti delle ottimizzazioni perché include anche gli inventari invenduti nell’analisi. 

Così, grazie all’integrazione di Prebid Server, il publisher ha realizzato un voucher di redditività del 210% sull’inventario AMP.  

Prebid Server genera così quasi la metà dei ricavi programmatici e apre un percorso efficiente verso un ambiente qualitativo e nuovo per gli inserzionisti. Gli spazi pubblicitari del sito Futura-sciences.com sono ora accessibili ai marchi, in particolare mediante Media Square e Gravity.

Ripartizione dei ricavi generati su AMP per tipologia di richiesta (settembre 2020)

Risultati confermati dal passaggio al TCF 2.0

La nostra soluzione permette di trovare su AMP la stessa concorrenza tra gli offerenti come sugli inventari Web e di stimolare efficacemente i CPM di Google AdExchange. Lo stesso fenomeno si osserva quando è presente anche l’Open Bidding.

Siamo orgogliosi di poter condividere con voi questi eccellenti risultati che vediamo in tutti i publisher per i quali abbiamo collegato questa soluzione nell’ambiente AMP.

Le buone prestazioni della nostra configurazione ottimizzata per l’ambiente AMP con Prebid Server sono state confermate dal passaggio a Transparency and Consent Framework 2.0 di IAB.

3 consigli per un’integrazione positiva dell’header bidding in AMP:

  1. Una Piattaforma di gestione del consenso compatibile (CMP) 

Per poter impostare l’header bidding in ambiente AMP, il publisher deve selezionare una CMP compatibile al fine di raccogliere i consensi per la pubblicità mirata. Tra gli strumenti compatibili, menzioniamo Didomi, Sirdata o SFBX.

  1. Misurazione del valore incrementale di ogni offerente

Diversi offerenti o partner di vendita sono ora compatibili con l’ambiente AMP e l’integrazione tramite Prebid Server. Per garantire una rapida visualizzazione degli annunci, è necessario selezionare quelli che forniscono valore aggiunto misurando l’inventario eCPM e l’RPM pagina nello stesso periodo, distribuendo questo bidder su un campione di pubblico di prova

  1. Riadattamento dei prezzi base

Non ha senso mantenere alti i prezzi base in un ambiente così tormentato. La concorrenza tra i bidder incrementa meccanicamente i CPM e crea un prezzo base dinamico. 

Ottimizzazione dei ricavi pubblicitari con Opti Digital

Alla Opti Digital, mobilitiamo la nostra esperienza e le nostre soluzioni tecniche per migliorare costantemente i ricavi dei media che supportiamo. 

Contattateci per saperne di più sul nostro supporto e collaudare le nostre soluzioni di header bidding sul vostro inventario AMP.

Contatto di Opti Digital:

Magali QUENTEL-REME
Co-fondatrice e CEO
E-mail: magali@optidigital.com
Tel: (+33) 6 29 94 49 77

Pubblicità su Futura

Futura è il media di riferimento per le innovazioni scientifiche e tecnologiche (tra i primi 20 media francofoni, 20 milioni di sessioni al mese). Offriamo ai nostri partner sistemi di comunicazione diversificati e innovativi, dedicati all’ambiente di ciascuna marca.

Contatto di Futura:

Guillaume JOSSE
Reparto di consulenza
E-mail: conseil@fsteam.fr
Tel: (+33) 4 22 47 05 09

La covid-19 e la pubblicità sui media: come limitare i danni?

covid19 publicité média

Barometro: gli effetti della Covid-19 sulleCPM

Molti di voi vogliono sapere se il calo di eCPM riscontrato sul proprio sito è comune in tutto il mercato e cosa sta avvenendo con gli altri media. Mind Media e Adomik hanno di recente pubblicato un barometro: hanno registrato una diminuzione del fatturato programmatico del -47% in un mese. Questa è la nostra analisi: nessun media è stato risparmiato dalla crisi.

Nonostante la solidità della nostra configurazione, che garantisce eccellenti tassi di visibilità, un’intensa concorrenza per quanto riguarda gli header bidding e una pressione pubblicitaria controllata, gli eCPM delle aste aperte sui media da noi sostenuti sono notevolmente diminuite:

  • Prima della crisi, nel mese di febbraio in Francia, per un tasso di visibilità medio del 66%, il nostro eCPM medio sui formati di visualizzazione IAB era di 1,48 euro.
  • Nel mese di marzo, per un tasso di visibilità medio equivalente, l’eCPM era sceso del 21% a 1,17 euro.
  • Ad aprile (fino al giorno 26), l’eCPM medio è sceso ulteriormente a 0,88 euro, un calo del 25% rispetto a marzo.

I fenomeni che hanno portato al calo degli eCPM

Dal 16 marzo, data di inizio delle misure di contenimento, la redditività della pubblicità è diminuita per tre motivi:

Il primo è che gli inserzionisti hanno sospeso i loro investimenti pubblicitari.
Questo vale principalmente per le campagne con accordi negoziati. Per quanto riguarda le aste aperte programmatiche, abbiamo osservato un forte calo della domanda di inserzionisti.

Alcuni settori come quelli dei beni di lusso, quello automobilistico o del turismo sono stati particolarmente colpiti. Non è diminuito solo il budget degli inserzionisti, ma anche l’interesse degli utenti di Internet. Uno dei nostri editori nel settore turistico ha visto diminuire il suo pubblico e il suo eCPM, e il suo fatturato di marzo 2020 si è ridotto ad apena il 27% di quello realizzato a febbraio.

La seconda ragione: molti editori hanno visto aumentare il loro pubblico, i francesi si sono rivolti all’informazione e all’intrattenimento online, trascurando la carta stampata.

L’ultimo motivo è quello di cercare la sicurezza del marchio: gli inserzionisti hanno ampliato la loro lista nera inserendo parole chiave relative ai coronavirus. Diversi inserzionisti hanno così escluso i contenuti riguardanti la Covid-19 utilizzando strumenti come IAS. Un altro caso osservato su un forum: per evitare la diffusione di annunci accanto a notizie false (e per estensione, combattere la diffusione di informazioni false), i robot di Google hanno avvertito l’editore che ha dovuto correggere il contenuto del suo sito, altrimenti sarebbe stato penalizzato dal motore di ricerca.

Meno domanda per un maggiore inventario pubblicitario. Il calo della concorrenza tra gli inserzionisti si è tradotto in una diminuzione dei prezzi e in un aumento dei beni invenduti.

Quali soluzioni consigliamo per limitare i danni?

In primo luogo, quando i prezzi minimi erano aggressivi, li abbiamo adeguati per ridurre la quota di scorte invendute.

In secondo luogo, abbiamo anche stabilito nuove partnership programmatiche con fornitori come TripleLift, Pubmatic e Rich Audience, che portano una domanda originale, aumentano la concorrenza nell’header bidding e stimolano i CPM.

In terzo luogo, è un buon momento per lavorare su altre ottimizzazioni, come l’adeguamento degli spazi pubblicitari per accrescere la visibilità. Nei pannelli di controllo dei nostri editori abbiamo identificato gli spazi che hanno ridotto la visibilità media del sito. Abbiamo quindi trasferito questi annunci o modificato i parametri del caricamento tardivo per raggiungere una maggiore visibilità media e adeguare i siti alle campagne più redditizie.

Infine, il telelavoro può aiutare a concentrare lattenzione su argomenti sostanziali come l’osservanza del GDPR. Google sta per integrare la V2 del Quadro di riferimento per la trasparenza e il consenso dell’IAB. Nel corso delle ultime settimane, Google ha chiesto ad alcuni editori di rispettare le proprie politiche sulla privacy, utilizzando una Piattaforma di gestione del consenso (CMP) che invia all’utente di Internet un valido consenso alla pubblicità mirata.

Anche se il momento può sembrare scelto male dal colosso, le nostre analisi confermano l’effetto positivo di un valido consenso sugli eCPM Supportiamo quindi gli editori nella configurazione della loro CMP ottimizzando il tasso di consenso valido sul Web e su AMP, migliorando le offerte ricevute.

Speriamo che gli investimenti pubblicitari aumentino di nuovo nel prossimo futuro. Probabilmente riprenderanno gradualmente, man mano che la nostra vita tornerà alla normalità, anche se gli effetti della crisi economica si faranno sentire per molto tempo.

Fino alla fine del confino, rimaniamo a disposizione per sostenervi in questi vari miglioramenti e prepararvi al futuro.

Prendetevi cura di voi stessi e dei vostri cari. Rimanete a casa

Opti Digital lancia la sua soluzione di Test A/B per la monetizzazione dei media digitali

Test A/B publicité média

E se poteste facilmente eseguire dei test per scoprire cosa aumenta le vostre entrate pubblicitarie? Opti Digital lancia una soluzione di Test A/B che consente di prendere rapide decisioni di monetizzazione. L’azienda presenterà questa soluzione ai Ratecard Publisher Meetings il 29 e 30 gennaio a Barcellona.

Test A/B applicati alla monetizzazione: un’innovazione di Opti Digital

Abbiamo acquisito familiarità con i test A/B per migliorare il tunnel di conversione per i siti commerciali, i test A/B e i test multivariati per migliorare il tasso di conversione dei potenziali soggetti interessati  di una pagina di destinazione mediante soluzioni orientate agli inserzionisti come Google Website Optimizer. Opti Digital innova e applica il principio del test A/B alla monetizzazione pubblicitaria. Lo strumento consente di visualizzare due diverse configurazioni in parallelo, per lo stesso periodo, a due gruppi di utenti Internet e di analizzare gli ICP.

Esempio di un test A/B: adeguamento del prezzo minimo di uno spazio mobile

Per illustrare la soluzione di test A/B di Opti Digital, abbiamo analizzato il caso di un sito di viaggi dal 16 al 22 gennaio 2020, in Francia, con il pubblico che utilizza dispositivi mobili. (Vedere l’immagine sopra). L’inventario dell’editore è diviso in 2 gruppi: un gruppo di controllo e un gruppo di prova. È possibile definire facilmente la percentuale di traffico inviata al gruppo di prova. Maggiore è la percentuale, più dati affidabili abbiamo a disposizione per prendere rapidamente una decisione.

  • Nel gruppo di Controllo è configurato un prezzo minimo di 0,20 euro CPM.
  • Nel gruppo di Test, applichiamo un prezzo minimo più aggressivo, a 1 euro CPM, per uno degli spazi pubblicitari destinati a dispositivi mobili.

Tutto il resto rimane invariato: i tassi di visualizzazione sono ottimizzati grazie allo strumento Opti Smart Tags sviluppato da Opti Digital. Questa componente tecnologica migliora la qualità dell’inventario: visibilità, protezione contro gli inserzionisti malintenzionati, comportamento reattivo, velocità di caricamento, ecc. I partner di vendita programmatica sono gli stessi, in concorrenza nell’header bidding (Prebid.js e Amazon).

Analisi dei risultati del test A/B

In questo esempio, le impressioni di eCPM sono migliori nel gruppo di test. Il che potrebbe farci pensare che questa versione sia la più redditizia. Ma applicando un prezzo di base più alto, abbiamo aumentato la quota di invenduti e il numero di impressioni per pagina è diminuito. La conseguenza è un leggero calo dell’RPM netto delle pagine, dell’utile netto dell’editore per 1000 pagine viste e dell’ICP finale più significativo. In conclusione, la versione Test è meno redditizia della versione Controllo. Il prezzo base del CPM di 1 euro è troppo alto. 

Utilizziamo la soluzione di Test A/B quando vogliamo collegare un nuovo venditore o confermare un’idea di ottimizzazione. Alcuni editori ci inviano anche idee di prova e ci chiedono di organizzarle. Questo strumento ci consente di implementare il test e di analizzare rapidamente dati affidabili. 

 Sébastien MOUTTE, Presidente di Opti Digital.

Idee di test A/B per migliorare la monetizzazione degli annunci 

Ecco alcune idee di test A/B da implementare sul vostro sito web:

  • Stile nativo di Google / Stile nativo adattato al design del sito CSS
  • Aggiungere / Rimuovere un partner commerciale
  • Estendere / Accorciare i timeout di header bidding
  • Aggiungere / Rimuovere uno spazio pubblicitario
  • Competere con il mega banner e la skin / Mantenere una classifica quando viene visualizzata una skin 
  • Aggiungere / Rimuovere determinate dimensioni all’interno di uno spazio
  • Con / Senza la soluzione di inserimento automatico per gli annunci all’interno di contenuti Opti Digital
  • Un fornitore di CMP / Un altro
  • Regolare il design e l’UX della CMP

Ulteriori informazioni 

Siate creativi! Inviateci le vostre idee di test A/B e lavoreremo insieme per realizzarle nel vostro sito. Contattaci