15 trucchi per far salire alle stelle le tue entrate del quarto trimestre

Se è difficile prevedere i budget pubblicitari per il quarto trimestre del 2022, tenuto conto della situazione macroeconomica attuale, un evento eccezionale può incidere fortemente sulla tua monetizzazione: la Coppa del mondo di calcio, che si svolge per la prima volta nella sua storia in questo periodo. In un webinar organizzato a inizio ottobre abbiamo presentato agli editori 15 consigli fondamentali per sfruttare al meglio questo periodo e massimizzare il proprio reddito. Ecco cosa ricordare:

Overview of the distribution of publisher advertising revenue in open auctions by quarter and vertical in 2021
Fonte: Piattaforma di analisi di Opti Digital

1. Assicurarsi di inviare delle stringhe di consenso valide

La legislazione relativa all’analisi dei dati varia in funzione della tua zona geografica. In Europa, gli editori devono rispettare il regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), mentre in California sono soggetti alla legge californiana sulla protezione della privacy dei consumatori (CCPA).

2. Aggiorna il file Ads.txt

Se non l’hai ancora fatto, aggiungi un file ads.txt alla radice del sito e rendilo pubblico. Quindi assicurati che tutti i partner di vendita con cui lavori siano in questo file, in modo che siano tutti autorizzati a vendere nel tuo spazio pubblicitario. 

3. Adatta la pressione pubblicitaria

Se sei tentato/a di aumentare il numero di spazi pubblicitari sul tuo sito, pensa prima di farlo! Piuttosto che trasformare il tuo sito in un albero di Natale e nuocere all’esperienza utente sul sito, trova un giusto equilibrio tra pressione pubblicitaria e UX grazie a una ripartizione armoniosa degli annunci. Questa ottimizzazione ti consentirà anche un miglior ranking su Google. Come? Utilizzando una soluzione di inserimento automatico delle pubblicità. Questo tipo di soluzione presenta un altro vantaggio: identifica tutti i posizionamenti potenziali, anche dei contenuti a lunghezza variabile, e permette di non perdere nessuna opportunità di pubblicazione.  

4. Utilizza l’aggiornamento delle pubblicità in condizioni di visibilità

Indubbiamente un must! La funzione di aggiornamento automatico (disponibile nella nostra soluzione unica) consente di aggiornare una pubblicità in un posizionamento senza dover aggiornare l’intera pagina. Questo strumento permette quindi di inserire più annunci senza però aumentare la pressione pubblicitaria. Tuttavia, attenzione a non abusarne, perché un aggiornamento automatico troppo rapido può incidere su percentuale di clic a medio termine, su costi per mille impressioni effettivi e su fill rate. 

5. Proponi più dimensioni e formati di annunci

Configurando i posizionamenti pubblicitari risponderai a più criteri degli inserzionisti, ricevendo un numero maggiore di offerte. In questo modo puoi massimizzare la possibilità di ricevere un’asta a un CPM più elevato e fill rate.

6. Usa il caricamento ritardato

Quasi il 70% delle entrate generate dagli editori di Opti Digital provengono da un pubblico su dispositivi mobili. Per questo è cruciale che la tua configurazione sia adattata a questo formato. Grazie al caricamento ritardato, la pubblicità non viene visualizzata finché l’utente non si avvicina all’annuncio. Questo ha due conseguenze positive: un miglioramento dell’UX grazie a un tempo di caricamento ottimizzato (la chiamata all’ad server avviene soltanto se l’utente scorre la pagina) e un miglioramento della viewability rate globale. 

7. Ottimizza la concorrenza tra gli acquirenti nelle aste a prezzo ridotto

L’utilizzo di Header Bidding permette di sfidare i Partner sell-side proponendo al contempo inventario a più SSP. Attenzione, però, a non collegare troppi marketplace lato cliente via Prebid.JS a rischio di rallentare le prestazioni del sito. Se possibile preferisci una connessione lato server. 

8. Imposta dei prezzi minimi di sicurezza (o salta questo passaggio e vai direttamente al punto 12)

Per impedire agli inserzionisti di bassa qualità di pubblicare annunci sul tuo sito, imposta un prezzo minimo relativamente basso per tutto l’inventario. Questo consentirà solo agli inserzionisti in grado di pagare un pochino di più per il tuo pubblico di accedere alle tue aste. Questo limiterà gli annunci veramente “cheap” e aumenterà la concorrenza tra gli acquirenti.

9. Rendi pubbliche le tue prestazioni

Comunica i tuoi risultati (visite mensili, viewability rate…) in modo che gli inserzionisti possano verificare che il tuo sito risponda al loro elenco di criteri. Ti consigliamo di pubblicare le prestazioni usando un media kit scaricabile sul tuo sito e sul tuo profilo DV360 disponibile in Google Ad Manager > Sales > Deal Settings.

10. Proteggi i marchi inserzionisti

Gli inserzionisti non desiderano vedere il loro annuncio pubblicato vicino a un contenuto giudicato inappropriato perché può nuocere all’immagine del marchio. Elimina quindi i tag pubblicitari dall’ad server delle pagine che contengono contenuti sensibili conformemente alle direttive del tuo ad server. Al contrario, proteggi la tua reputazione per migliorare il tuo marchio media: se non desideri che determinate pubblicità vengano visualizzate sul tuo sito, vieta le categorie o gli annunci indesiderati dal tuo ad server e dagli SSP connessi al tuo inventario.

11. Ottimizza la tua viewability rate

Per migliorare questo KPI, Opti Digital consiglia agli editori di affidarsi a una combinazione di 3 tecnologie: il posizionamento automatico degli annunci, il caricamento ritardato (applicato in maniera adattata a secondo della posizione) e l’aggiornamento in condizioni di visibilità. A queste tre tecnologie, aggiungi comunque dei formati aderenti (anchor ad o sticky). Queste quattro buone prassi consentono agli editori che utilizzano la soluzione All in One di Opti Digital di ottenere una viewability rate media del 70%.

12. Ritrova il valore reale del tuo inventario

La definizione e l’applicazione manuale di prezzi base richiede una quantità di tempo considerevole lato editore: per media, per pagina, per posizione, a seconda della stagione… Al contempo, le tecnologie di bid shading usate dai tool di acquisto programmatico sono particolarmente efficaci nell’individuare il percorso meno caro verso il tuo pubblico che fa abbassare i CPM. Per questo Opti Digital ha sviluppato un modello di prezzi base dinamici: Opti Yield calcola automaticamente il prezzo base ideale per massimizzare le entrate per 1000 opportunità di pubblicazione.

13. Monetizza l’inventario non consentito

Con o senza cookie, è possibile massimizzare le entrate pubblicitarie rispettando il consenso degli utilizzatori. In effetti, se l’utente rifiuta il trattamento dei suoi dati personali o non si pronuncia, Opti Digital si rivolge a delle soluzioni di monetizzazione alternativa e rispettose del GDPR: Google Limited Ads e Opti Digital Ad Server, ovvero ODAS.

14. Integra dei formati pubblicitari d’impatto

Consigliamo agli editori di integrare dei formati a CPM elevati, come i formati sticky e gli annunci intermedi. Quest’ultimo formato può essere in qualche modo intrusivo ed è importante utilizzarlo con attenzione, regolando soprattutto il capping, rispettando le regole definite dalla Coalition for Better Ads.

15. Passa alla vendita all’asta lato server

Numerosi editori attualmente usano ancora una meccanica di asta “client-side”, soprattutto tramite wrapper prebid.js. Però, questa tecnologia può rallentare il caricamento delle pagine e degli annunci se numerosi venditori sono collegati; questo ha un effetto negativo su UX e viewability rate. Per questo consigliamo agli editori di scegliere una dinamica di aste “server-side”. La implementiamo progressivamente. Inoltre, presto arriverà un articolo sull’argomento, oltre a una grande novità 👀

Per guardare la registrazione e accedere alle slide della presentazione, compila il modulo di seguito (Contenuto in inglese)

Domande, dubbi? Il nostro team di esperti è pronto ad aiutarti. Non esitare a contattarci.

Opti All-in-one: la formula tutto compreso indispensabile per gli editori

Come districarsi dalla grande varietà di soluzioni pubblicitarie che invade il mercato? Avendo tutti lo stesso obiettivo di ottimizzazione dei profitti, per voi editori digitali online scegliere una soluzione piuttosto che un’altra si rivela un lavoro a lungo termine. Per non aumentare i partner tecnologici col rischio di imbattersi in problemi di incompatibilità, in una pressione pubblicitaria eccessiva o ancora in una UX negativa E concentrarvi sul vostro core business, Opti Digital ha la soluzione:  Opti All-in-one. Questa soluzione “gestita” controlla e ottimizza il complesso della vostra gestione pubblicitaria. Un’analisi da vicino di Opti All-in-one rivela un concentrato di funzionalità indispensabili per il vostro portafoglio e il vostro tempo. 

Che cosa offre la nostra soluzione a 360º?

Opti All-in-one comprende tecnologie pubblicitarie avanzate e agili, adattate ai siti dal contenuto editoriale, piccoli annunci e forum: un must per far muovere la vostra monetizzazione pubblicitaria a una velocità superiore.

1. L’inserzione dinamica degli annunci come parte dei contenuti

La nostra soluzione colloca automaticamente la pubblicità nelle pagine, identificando le posizioni ad alto potenziale e sfruttando tutti gli spazi, mentre un posizionamento manuale potrebbe tralasciarne alcuni, in fondo alla pagina, nella barra laterale o all’interno di articoli lunghi. In altre parole, questa tecnologia intelligente inserisce gli annunci al centro dei contenuti editoriali e armonizza la distribuzione delle collocazioni pubblicitarie di un media. 

2. Header Bidding

Le nostre tecnologie di Header Bidding Prebid Client e Prebid Server per Web e AMP fanno concorrenza a diverse fonti di domanda per lo stesso inventario. Selezioniamo attentamente i Partner sell-side in funzione del loro valore incrementale con lo scopo di preservare anche il tempo di caricamento del sito. Il nostro obiettivo è di garantire un ottimo fill rate e un livello di profitto pubblicitario ottimale.  

3.Il caricamento ritardato delle pubblicità

Chiamata anche Lazy Loading, questa funzione consente alla pubblicità di attivarsi solo quando l’utente vi si avvicina. Vantaggioso per la visibilità, Lazy Loading migliora anche l’esperienza utente, riducendo il tempo di caricamento della pagina e contribuisce a una referenziazione naturale superiore. 

4. L’aggiornamento automatico in condizione di visibilità

Questo modulo aumenta il numero di visualizzazioni per pagina, senza nuocere all’esperienza utente. Infatti, la nuova pubblicità appare una volta visualizzata la precedente. Questa tecnologia si chiama In-View ad aggiornamento automatico e aumenta il profitto pubblicitario, non aggiungendo formati intrusivi o fluttuanti sopra i contenuti.  

5. La monetizzazione degli inventari non consentiti 

Ci adattiamo alle diverse situazioni: in caso di consenso esplicito con Google Ad Manager per ottimizzare la diffusione di annunci mirati; e, in caso di mancato assenso o di assenza di scelta grazie a soluzioni rispettose del consenso al GDPR: Limited Ads e/o Opti Digital Ad Server, che consentono un obiettivo contestuale senza cookie. 

6. Opti Yield

La nostra ultima tecnologia trae forza dall’intelligenza artificiale.  Permette agli editori di guadagnare di più senza aumentare la pressione pubblicitaria grazie all’introduzione di prezzi minimi dinamici. Questi prezzi minimi sono calcolati automaticamente e comunicati trasversalmente a tutti gli SSP coinvolti nelle aste pubblicitarie. Ciò garantisce una concorrenza tra gli acquirenti più equa in cui i diversi partner hanno accesso alle informazioni sui prezzi minimi alla pari con Google. Opti Yield non modifica in alcun modo la configurazione dell’editore e consente di risparmiare tempo senza la necessità di risorse umane aggiuntive e soprattutto senza rischi.  

7. Il rispetto dell’esperienza utente

La nostra tecnologia permette di preservare l’UX: da un lato, permette di riservare un importo minimo dinamico per ogni blocco di annunci per evitare salti di contenuti penalizzati da Google nel suo programma Core Web Vitals, anche in caso di aggiornamento automatico in una dimensione diversa.  Dall’altra, Opti All-In-one anticipa i margini tra contenuti e pubblicità per evitare qualsiasi clic involontario che potrebbe innescare il mancato rispetto delle politiche di Google. Infine, il nostro script con molti partner pubblicitari collegati sul lato server preserva il tempo di caricamento delle vostre pagine e quindi l’UX e la referenziazione.  

Come distribuiamo Opti All-in-one?

Le nostre tecnologie pubblicitarie sono utilizzate per attivare queste cinque leve di ottimizzazione: 

  • La pressione pubblicitaria: un equilibrio essenziale per sfruttare al meglio il vostro media. Questa non deve essere troppo elevata per non danneggiare l’UX né troppo bassa per mantenere un buon livello di profitto.   
  • Visibilità: indispensabile per attirare gli acquirenti che preferiscono investire in un inventario con un viewability rate elevato, spesso superiore al 70%.  
  • Consenso: per monetizzare il vostro pubblico in qualsiasi circostanza, con o senza consenso alla pubblicità mirata e nel rispetto del consenso al GDPR. 
  • Soddisfacimento: un indicatore di prestazioni necessario per il buon rendimento di un media. È importante che un fill rate sia elevato, perché significa che c’è una risposta positiva alle richieste di offerta da parte degli inserzionisti. 
  • La concorrenza tra gli acquirenti e il prezzo: due parametri da stimolare e ottimizzare per aumentare le prestazioni pubblicitarie complessive e l’RPM di pagina (profitto per mille impressioni). 

L’implementazione di Opti All-In-one richiede l’integrazione del nostro script nell’intestazione del vostro sito web. Per il resto, saremo al vostro fianco.  Le nostre tecnologie non richiedono alcuna configurazione da parte vostra e sono distribuite in remoto, con servizio gestito, dal nostro team di esperti tramite il nostro strumento di amministrazione dei siti: 

Esempio di configurazione di un adslot

La portata della sua efficacia

Per monitorare le prestazioni di Opti All-In-one, misuriamo l’RPM di pagina (profitto per 1.000 pagine visualizzate) degli editori, un indicatore di profitto essenziale nella pubblicità digitale che si calcola come segue:  (Profitto totale/pagine visualizzate) x 1.000

L’RPM di pagina è la conseguenza di tutti gli altri indicatori di prestazione: fill rate, concorrenza tra gli acquirenti, visibilità… ed è un elemento chiave nell’analisi della redditività pubblicitaria.  

Per l’approfondimento, leggere: Quali dati analizzare per ottimizzare le vostre entrate pubblicitarie ? 

Per consentire agli editori di monitorare i risultati degli annunci in tempo reale, mettiamo a disposizione una piattaforma di analisi.  Questo potente strumento di business intelligence centralizza i principali KPI e offre una panoramica delle prestazioni complessive.  

Per saperne di più sulla nostra Dashboard, vi invitiamo a guardare la nostra serie di tutorial disponibili sul nostro canale YouTube:

Efficace, agile e senza impegno nel tempo, Opti All-in-one è una soluzione efficiente che valorizza il vostro inventario pubblicitario e fa risparmiare tempo prezioso.  Oltre a questi vantaggi, la nostra soluzione di punta si sincronizza con il vostro Ad Server e vi consente di tenere sotto controllo le campagne pubblicitarie in Google Ad Manager.  Se non avete accesso a Google Ad Exchange, lo creiamo per voi, offrendovi l’opportunità di negoziare Deals ID sul vostro punto vendita, in programmatic garantito, accordi preferiti e aste private. 

Grazie a Opti All-In-one, osserviamo in media un aumento del 40% dei profitti, un viewability rate del 70% e un fill rate del 90% su tutta la nostra rete di editori. La nostra soluzione offre anche migliori prestazioni sulle loro campagne a piacimento: migliore visibilità, miglior volume, migliore CTR… 

E voi, a che punto siete con l’ottimizzazione della monetizzazione pubblicitaria?  Parlateci di voi.

6 motivi per implementare i prezzi minimi dinamici sui vostri inventari pubblicitari

Adattarsi alle evoluzioni del mercato per restare competitivi e ottimizzare permanentemente l’inventario pubblicitario è un elemento di punta per gli editori. Per garantire una resa ottimale, la soluzione Opti Yield di Opti Digital trova la tariffa ideale per i media grazie a una tecnologia avanzata di prezzi minimi dinamici. Perché dovreste implementare una soluzione di prezzi minimi automatizzata per massimizzare la vostra yield? La risposta è nel nostro nuovo articolo. 

1. Migliorare gli introiti pubblicitari

È il motivo principale: generare più introiti. L’implementazione di una soluzione di prezzi minimi automatizzata consente di migliorare le entrate dalla pubblicità adattando quest’ultimi allo storico delle aste (tendenze del mercato, stagionalità, giorno, ora…). Ma ottimizzare le performance pubblicitarie non significa necessariamente mirare esclusivamente a migliori eCPM. Si tratta piuttosto di trovare il prezzo di base che garantisca il migliore RPM (entrate per 1000 impression), poiché dei prezzi minimi elevati aumentano sicuramente l’eCPM, ma generano anche degli invenduti più elevati. Optare per una soluzione dinamica significa massimizzare le entrate dei vostri media. 

2. Risparmiare tempo e risorse

I prezzi minimi dinamici consentono di guadagnare tempo prezioso e risparmiare risorse umane interne. Nessun intervento manuale è previsto lato editori. Questa tecnologia plug & play si connette allo stack pubblicitario esistente tramite un modulo complementare e ottimizza automaticamente le aste.   Agile e flessibile, può rapidamente essere implementata e funziona con qualunque valuta. Una volta installata, questa tecnologia viene gestita tramite una piattaforma online. Avrete così più tempo per concentrarvi sulla creazione dei contenuti, sul coinvolgimento del vostro target e sulla SEO.

3. Gestire al meglio il rischio

I vantaggi dei prezzi minimi dinamici in materia di gestione del rischio sono considerevoli. Valorizzano l’insieme degli inventari in modo personalizzato e amplificano le impression pubblicitarie, anche le impression generalmente di scarso valore. Da un lato, evita di applicare dei prezzi troppo elevati su impression di scarso valore, e dunque minimizza il rischio di invenduti. Dall’altro lato, spinge gli acquirenti a pagare prezzi più elevati su inventari più ricercati, riducendo così il costo potenziale legato al mancato sfruttamento di questa opportunità. 

4. Affrontare la stagionalità

Nel settore complesso della pubblicità digitale, numerose sono le sfide da affrontare, non ultima la stagionalità. Il periodo estivo e il primo mese dell’anno sono generalmente sinonimi di calo degli eCPM e di scarse performance pubblicitarie globali in quanto la domanda di advertiser è più limitata. Una particolarità dei prezzi minimi dinamici è che si adattano alla stagionalità, il che permette di compensare questa diminuzione della domanda e prevedere le future variazioni di CPM e dunque di ricarica ed entrate. 

Da leggere: Perché le vostre entrate pubblicitarie si abbassano ogni anno a gennaio, luglio e agosto? 

5. Proporre una UX di qualità migliore

I prezzi minimi dinamici ottimizzano automaticamente gli inventari pubblicitari in funzione delle aste proposte. In effetti, gli advertiser sono stimolati a pagare un prezzo più elevato. I migliori offerenti sono spesso i grandi brand conosciuti dal popolo del Web che spendono budget conseguenti. Ciò consente di apportare dunque più valore al visitatore con creatività più elaborata, e riduce l’accesso agli inventari da parte degli advertiser della “long tail” spesso meno conosciuti che potrebbero influire sull’esperienza utente.  

In altri termini attiva un circolo virtuoso, vantaggioso sia per l’editore che per il visitatore del suo media: migliore esperienza utente, aumento della fedeltà dei visitatori, incremento delle entrate. 

D’altro canto, la gestione automatica della yield consente di generare più fatturato senza aggiungere pressione pubblicitaria. Spesso si verifica addirittura il fenomeno opposto, con un aumento degli invenduti e dunque una densità pubblicitaria più scarsa.

6. Calcolare il prezzo giusto per un inventario

Introdotta alcuni anni fa sul mercato del programmatic buy-side, Bid Shading è una tecnica il cui obiettivo è far abbassare i CPM cercando di scoprire il prezzo più basso a partire dal quale le SSP possono aggiudicarsi delle aste. I marketplace e gli offerenti non esitano ad allocare una parte importante (di circa 20%) del loro budget d’acquisto alla ricerca dei prezzi minimi al fine di massimizzare i margini. 

Lato editori, al contrario, la bid shading tende così a ridurre i benefici e i prezzi minimi imposti dinamicamente permettono di riguadagnare il valore perso spingendo gli acquirenti ad aumentare i loro prezzi. 

I prezzi minimi dinamici evitano così un deprezzamento del valore degli inventari. Questa tecnologia propone dei prezzi che riflettono il valore reale degli inventari, il che impedisce agli advertiser di fare offerte al di sotto del prezzo fissato. 

Più entrate, maggiore risparmio di tempo e risorse, migliore UX… Numerosi sono i vantaggi dell’utilizzo di una soluzione automatizzata per ottimizzare la vostra Yield. La nostra soluzione Opti Yield offre eccellenti risultati ai nostri clienti e vedrà presto la luce come soluzione indipendente. Se volete provarlo, contattate il nostro team.

In che modo i prezzi minimi dinamici consentono agli editori di aumentare le entrate fino al 40%?

La tariffazione dinamica è uno dei temi più caldi in Programmatic. Parallelamente al lancio della nuova opzione di tariffazione di Google “Optimized Floor Prices“, abbiamo lanciato il nostro nuovo prodotto: Opti Yield, la cui prima innovazione di punta è una tecnologia di prezzi minimi dinamici ottimizzata che offre già risultati straordinari.

Perché dovreste scegliere una soluzione di prezzi minimi dinamici e in che modo l’offerta di Opti Digital eccelle sul mercato?

Adattare il prezzo minimo ai fattori circostanti

Dynamic Price Floors di Opti Digital è un processo per vendere pubblicità che comporta la definizione di un prezzo minimo per l’inventario e successivamente l’adattamento automatico di questo prezzo in base a determinati fattori. A differenza dei prezzi minimi statici, questa tecnologia intelligente combina diversi vantaggi.

Innanzitutto, tiene conto dei dati storici delle offerte della domanda dei partner della domanda e adatta automaticamente i prezzi minimi, giorno per giorno, ora per ora. Implementando i prezzi minimi dinamici, gli editori assicurano che l’offerta degli SSP sia basata su un prezzo minimo in relazione alle precedenti offerte. 

Più che lo storico dell’offerta, questa tecnologia adatta il prezzo degli inventari di un editore secondo gli inventari: pagine, posizionamento, dimensione degli annunci… Ad esempio, gli annunci in-read sono molto qualitativi e solitamente hanno un tasso di visibilità del 70%. Il nostro algoritmo adatterà il prezzo minimo sulla base di questa informazione. Anche la cronologia di navigazione dell’utente è un elemento che alimenta il nostro algoritmo:più sono i cookie su un browser, migliori sono le capacità di targeting per l’acquirente che pagherà di più per un target di utenti altamente qualificati.

Mentre questi adattamenti possono anche essere effettuati manualmente, l’utilizzo di una tecnologia basata sul machine learning non solo aiuta a risparmiare tempo prezioso, ma evita l’errore umano nell’analisi dei dati o una mancanza di reattività nel caso di un improvviso cambiamento delle suddette condizioni.

Puntare sulla trasparenza per sfidare la concorrenza

Oggi, poche aziende che offrono questa tecnologia sono in grado di gestire tale algoritmo e spingerlo verso gli SSP tramite Prebid e Google Ad Manager. Tuttavia, non comunicare il prezzo minimo al wrapper lato cliente rappresenta un’effettiva perdita di entrate per gli editori. Ecco perché noi di Opti Digital abbiamo scelto di offrire una tecnologia olistica che comunica i prezzi minimi nella richiesta di offerta a tutti i marketplace connessi.

Per comprendere meglio cosa comporta in termini di redditività, diamo un’occhiata ai seguenti due esempi:

Esempio 1-  Con i Prezzi minimi generali utilizzati in Header Bidding

Un prezzo minimo statico di 1,4€ viene definito in Google Ad Manager. Tuttavia, quando gli editori vendono un’unità pubblicitaria in Header Bidding, potrebbero ricevere un’offerta di 1,3 € tramite Prebid, in quanto il prezzo minimo definito in Google Ad Manager non è visibile a tutti gli SSP connessi in Header Bidding. L’offerta vincente di Prebid viene poi sottoposta a Google. Parallelamente, Google Ad Manager viene informato del prezzo minimo di 1,4 € e può essere offerto di conseguenza, più probabilmente 1,5 €. Penalizza gli SSP connessi in Prebid finché i loro algoritmi di offerta trovano il livello minimo, e dà il vantaggio a Google.

Esempio 2-  Con i Prezzi minimi dinamici di Opti Digital utilizzati in Header Bidding

La tecnologia dei prezzi minimi dinamici di Opti Digital definisce un prezzo minimo in base a diverse condizioni. Quando il prezzo minimo viene definito, l’informazione viene comunicata direttamente agli SSP tramite Prebid. Così se il prezzo minimo viene definito a 1,4 €, è molto probabile che gli SSP presenteranno un’offerta a 1,5 €. Questa offerta vincente viene poi sottoposta a Google Ad Manager che, se interessato, presenta un’offerta al rilancio a 1,6 €. 

Nel secondo esempio, gli editori riceveranno un’offerta a 1,6 € invece di 1,5 € a causa della concorrenza tra Prebid e Google.

Osservate l’aumento dell’ad request eCPM 

Quando s’implementa questa tecnologia sul sito di un editore, Opti Digital effettua sistematicamente i test A/B, su un traffico minore, al fine di identificare l’uplift medio e dopodiché proporlo su un target più ampio (fino all’85%).

A gennaio 2022, abbiamo condotto un test A/B su una pagina web di un editore multimediale in Europa. Abbiamo testato la nostra soluzione di prezzo minimo dinamico sul 30% del suo traffico per osservare come influisce sull’ad request eCPM netto. Questi sono i risultati osservati su una specifica posizione di annuncio:

Sul primo grafico, osservate un tasso medio di invenduto dello 0,11% a gennaio, per un ad request eCPM (nel suddetto grafico, la riga viola chiaro detta “inventaire eCPM” di 1,76 €. Sul secondo grafico, il tasso non raggiunto è superiore (2,98% in media), ma l’ad request eCPM medio è migliore: 2,05 €, cioè un aumento di quasi il 17%.

L’ottimizzazione del prezzo minimo dinamico è un approccio generale che si adatta a complessi vincoli di mercato e consente di cogliere differenti opportunità nel corso dell’anno. La tecnologia Opti Yield offerta da Opti Digital va oltre, in quanto consente di aumentare il livello di concorrenza tra Prebid, Amazon e Google Ad Exchange. Grazie a questa trasparenza, Opti Digital si sta preparando anche per implementare il futuro regolamento “Digital Services Act” che dovrebbe entrare in vigore nel 2024. Una delle principali mission di questo regolamento consiste nel rendere le piattaforme più trasparenti; ad esempio, dovranno spiegare come funzionano i loro algoritmi per personalizzare il messaggio pubblicitario.

Per saperne di più sulla nostra soluzione, vi invitiamo a contattare uno dei nostri esperti.

Perché i tuoi ricavi pubblicitari diminuiscono ogni anno a gennaio, luglio e agosto?

È arrivata l’estate, il periodo più preoccupante per gli editori, proprio come gennaio. Il motivo? Un calo degli eCPM e scarse prestazioni pubblicitarie complessive. Questo fenomeno annuale è comune a tutti gli editori. I motivi sono diversi… Scoprili in questo articolo e impara ad affrontarli implementando alcune buone pratiche.

Perché assistiamo a un calo delle prestazioni pubblicitarie in determinati momenti? 

Ogni anno succede la stessa cosa. Le statistiche pubblicitarie di gennaio, luglio e agosto suscitano preoccupazioni. Ecco le spiegazioni principali:

  • Meno intenzioni di acquisto e campagne pubblicitarie a inizio anno. 

Dopo il quarto trimestre, le intenzioni di acquisto degli utenti diminuiscono e i siti di e-commerce registrano meno visite.

A causa di questo calo del traffico, la maggior parte degli inserzionisti sta riducendo notevolmente la propria partecipazione alle aste. In effetti, gli inserzionisti tendono a moderare la spesa ed essere più cauti con il budget pubblicitario all’inizio dell’anno, il che si traduce in eCPM inferiori.

  • Pausa estiva. 

A luglio e agosto, gli utenti rallentano la navigazione sul Web per sfruttare appieno le vacanze estive. Un altro motivo del calo delle entrate estive è che i budget a volte vengono rivisti all’inizio del semestre. Luglio corrisponde all’inizio del secondo semestre, mentre il budget degli inserzionisti è più distribuito nell’ultimo trimestre. 

Altri motivi più specifici per un calo del pubblico e delle entrate possono includere:

  • Inflazione. 
  • Il contesto geopolitico (la guerra tra Russia e Ucraina dal febbraio 2022).
  • Un aumento del rifiuto dei consensi nel 2022 rispetto al 2021 con l’implementazione del nuovo formato CMP (opzioni “rifiuta tutto” o “continua senza accettare” nella prima schermata della CMP). Tuttavia, i confronti tra questi due anni dovrebbero essere effettuati con cautela. Il secondo trimestre del 2021 è stato un periodo eccezionale di ripresa post-lockdown. 

Come ridurre al minimo questo calo? 

Per compensare questo calo, ci sono diverse tecniche che puoi usare:

  • Adotta la giusta strategia di prezzo iniziale. 

Poiché la domanda degli inserzionisti è più forte nel quarto trimestre, consigliamo di aumentare i prezzi iniziali per questo periodo. D’altra parte, è meglio ridurli a gennaio. 

Invece di farlo manualmente, consigliamo di implementare una strategia automatica. La nostra tecnologia di ottimizzazione dinamica del prezzo iniziale regola i prezzi iniziali in base alla stagionalità e a un’ampia gamma di criteri calcolati con l’intelligenza artificiale. Questa strategia consente di mantenere un buon livello di entrate per gli editori e offre trasparenza agli SSP poiché il prezzo minimo viene comunicato a tutti i mercati prima dell’asta. 

Per spingerti oltre: scopri Opti Yield, una soluzione che ottimizza dinamicamente il rendimento dei tuoi annunci.

  • Ottimizza gli inventari pubblicitari. 

Ad esempio, puoi offrire formati con eCPM elevati come formati sticky bottom o sticky top e interstitial. 

Ti consigliamo inoltre di scegliere una funzione di inserimento pubblicitario automatico nelle tue pagine che ospitano contenuti lunghi, in modo da non dimenticare di monetizzare determinati inventari. 

  • Migliora il tuo tasso di SEO e visibilità. 

Ottimizza il tuo sito affinché si carichi velocemente e sia ben indicizzato nelle SERP, in modo da guadagnare traffico e quindi entrate aggiuntive. Ti consigliamo inoltre di migliorare la visibilità degli annunci grazie ad esempio al lazy loading, in modo da aumentare la velocità di caricamento del tuo sito e ottenere un tasso di riempimento migliore. In effetti, gli inserzionisti preferiscono investire in uno spazio pubblicitario con un alto tasso di visibilità, superiore al 70%. 

  • Approfitta dei mesi più performanti

Giugno, ottobre, novembre e dicembre sono i mesi in cui gli inserzionisti concentrano le spese pubblicitarie (aumento del traffico prima delle vacanze estive, Black Friday, Ringraziamento negli Stati Uniti e Natale). Questo è il motivo per cui, generalmente, le entrate pubblicitarie sono più elevate nei trimestri 2° e 4° con l’aumento del traffico e del coinvolgimento degli utenti. Massimizzare le entrate in questi mesi può aiutare a compensare le minori entrate di gennaio, luglio e agosto. 

In Opti Digital, seguiamo costantemente le prestazioni pubblicitarie dei nostri editori tramite la nostra dashboard e controlliamo sistematicamente che la nostra configurazione rimanga ottimale. La nostra ottimizzazione dinamica del prezzo iniziale, l’inserimento automatico dei contenuti e le tecnologie di aggiornamento intelligente degli annunci sono in grado di compensare i cali stagionali delle entrate.

In caso di domande sui nostri prodotti e richieste di supporto, contattaci 😊

Tutte le informazioni sui prezzi minimi nella pubblicità programmatica

In pochi anni, il mercato della pubblicità digitale è stato trasformato da cambiamenti nelle pratiche pubblicitarie e dall’arrivo in massa di complesse innovazioni tecniche. Di conseguenza, oggi è difficile per gli editori orientarsi e ottimizzare efficacemente i loro guadagni pubblicitari, mentre le risorse a volte scarseggiano. Una strategia di prezzo minimo efficace è uno dei tanti parametri da considerare per massimizzare gli introiti dalla pubblicità. Ma cos’è un prezzo minimo? Perché è importante scegliere una buona strategia di prezzi? E quale scegliere? Spiegazioni presenti nel nostro articolo.

Il principio del prezzo minimo nella pubblicità programmatica

Secondo Definizioni-Marketing, un prezzo minimo o floor price in inglese è “un prezzo minimo di aste specificato dallo strumento promozionale agli SSP attraverso la forma della bid request”. Questo è il valore al di sotto del quale non è possibile vendere un annuncio in un ad server. In altre parole, un prezzo minimo impedisce agli inserzionisti di acquistare a un prezzo inferiore a un determinato importo, garantendo così un introito minimo per stampa per l’editore. 

Ben impostato, il prezzo minimo è vantaggioso per il pubblico che può usufruire di annunci spesso più qualitativi. In effetti, le pubblicità di bassa qualità sono generalmente commercializzate a un costo inferiore a quello fissato dal prezzo minimo. Ma trovare il livello di prezzo minimo ideale non è una cosa ovvia per l’editore: un prezzo minimo troppo alto può provocare un aumento degli invenduti e avere un impatto significativo sul fatturato pubblicitario globale. Da qui l’importanza di scegliere la strategia giusta per i vostri media. 

Le diverse strategie di prezzo minimo

Oggi, ci sono diverse tecniche di prezzo minimo personalizzabili in Ad Server Google Ad Manager. Si può applicare un prezzo minimo su tutti gli inventari di un sito o in base a criteri di profilazione ben definiti : per spazio pubblicitario, per dispositivo, per Paese o per tipo di formato, ad esempio. I prezzi minimi sono ugualmente applicabili in ciascuna SSP.

prix planchers
Fonte: piattaforma Google Ad Manager di un cliente Opti Digital 

Il prezzo minimo fisso

Un prezzo minimo fisso o statico è un importo fissato dall’editore come prezzo minimo per il suo inventario pubblicitario. Questa strategia è utilizzata per ottenere prezzi più elevati su annunci che suscitano più interesse. Inoltre, evita alcuni inserzionisti indesiderati per offrire ai visitatori annunci qualitativi e redditizi. 

Per contro, i prezzi minimi fissi presentano alcuni inconvenienti: 

  • Fissare un prezzo troppo alto può rappresentare una perdita di guadagno oltre a ridurre il fill rate. 
  • Se il prezzo minimo non è modificato regolarmente e non tiene conto del contesto (stagionalità, giorno della settimana, ore, eventi, ecc.), gli editori possono perdere opportunità di vendita e introiti.
  • Ciò può portare a una riduzione del numero di visualizzazioni e a un RPM inferiore rispetto a una strategia con CPM target. 

Il CPM target

Il CPM target consente di aumentare il fill rate e la redditività mantenendo un prezzo minimo medio per l’inventario. Questa strategia mira a ottenere un eCPM medio, generalmente più elevato rispetto ai prezzi minimi fissi. 

Il vantaggio del CPM target è che protegge gli editori nel caso in cui ci siano più offerte al di sotto del prezzo fissato.  Il CPM target consente di diffondere campagne con un CPM leggermente inferiore per ottimizzare il fill rate. Questa flessibilità è compensata dallo strumento con altre opportunità di vendita a un prezzo superiore al CPM target. 

Lo svantaggio è la mancanza di trasparenza: questo limite variabile non è visibile, se non tramite il mercato di Google Ad Exchange. Gli altri partner connessi in header bidding non conoscono il limite minimo.

I prezzi minimi dinamici 

Di recente, Google ha introdotto in bêta una nuova strategia di prezzo minimo nel suo Ad Server: i prezzi minimi dinamici. Basata su un algoritmo intelligente, questa strategia consente agli editori di mantenere prezzi competitivi per i loro annunci lasciando che Google stabilisca il prezzo minimo. Se la domanda per un inventario è bassa, anche il prezzo minimo lo sarà. Al contrario, se la domanda è alta, il prezzo minimo sarà più alto di conseguenza. 

I prezzi minimi dinamici possono essere vantaggiosi per gli editori, poiché garantiscono un valore equo per un inventario, basato sulla partecipazione degli offerenti alle aste. 

Tuttavia, questa strategia ha i suoi limiti: 

  • I prezzi minimi dinamici tengono conto della fluttuazione della domanda, il che fa variare il prezzo per lo stesso inventario, che può creare una certa frustrazione da parte degli acquirenti. 
  • Ciò aumenta la mancanza di trasparenza e rafforza la posizione dominante di Google Ad Exchange sugli altri SSP, poiché questi prezzi minimi sono visibili solo da Google Ad Exchange e Open Bidding, ma imposti a tutti i mercati. Gli SSP collegati tramite Prebid e Amazon devono quindi continuamente regolare le loro aste.

Se queste tre metodologie consentono di evitare il deprezzamento degli inventari, attualmente mostrano dei gravi limiti. 

Ben presto, sarà disponibile una nuova strategia grazie a Opti Digital. Infatti, il nostro team prodotti costituito da analizzatori di dati, ingegneri e programmatori informatici finalizza una tecnologia di ottimizzazione dei prezzi minimi intelligente, calcolata secondo numerosi criteri (cronologia, pagina, posizione, ore, giorni della settimana, ecc.).  Offrendo maggiore trasparenza a tutti i partner sell-side, i prezzi minimi applicati dinamicamente saranno comunicati a tutti gli scambi connessi con Google Ad Manager:  Prebid, Amazon, Google Ad Exchange e Open Bidding.  In beta su una parte del traffico dei nostri media, osserviamo già un aumento medio del 40% dei loro introiti pubblicitari… 

Non esitate a contattarci, se volete saperne di più prima del lancio: modulo di contatto

Quali dati analizzare per ottimizzare i vostri guadagni pubblicitari?

L’evoluzione del settore AdTech rende fondamentale l’analisi di più dati per comprendere e ottimizzare le vostre performance pubblicitarie e, per sfruttarlo appieno, è fondamentale utilizzare uno strumento in grado di raccogliere e centralizzare i vostri principali indicatori. In effetti, la combinazione di più strumenti complicherà l’analisi dei vostri risultati; ed è questo il motivo per cui in Opti Digital, il nostro pannello di analisi consente agli editori di avere una visione centralizzata delle loro metriche chiave come il tasso di viewability, il livello di concorrenza, la pressione pubblicitaria, l’eCPM dell’inventario e infine l’RPM di pagina (ricavi per 1.000 pagine visualizzate). 

In questo articolo vi presentiamo, nel dettaglio, questi 5 KPI da analizzare per ottimizzare la vostra monetizzazione.

N. 1- La visibilità

In programmatica, gli inserzionisti pagano per impressione, non per clic. I brand prediligono dunque posizionamenti con alta visibilità.

Per migliorare questo KPI, è fondamentale analizzare i dati in modo granulare: per pagina e per posizionamento degli annunci, al fine di identificare i posizionamenti di cui è necessario migliorare la viewability. 

5 KPI da analizzare per ottimizzare la vostra monetizzazione: viewability
Fonte: Dashboard anonimizzata per editori multimediali

Nell’esempio sopra, osserviamo un aumento del tasso di visibilità a partire dal 18 settembre, a seguito del movimento di un posizionamento pubblicitario. Su nostra raccomandazione, l’editore ha spostato un annuncio situato nel footer per metterlo un po’ più in alto, sopra l’ultimo paragrafo. A questa ottimizzazione ha fatto seguito nei giorni successivi un aumento dell’eCPM di quasi il 30%. Si tenga presente che i vostri inventari diventano idonei per determinate campagne quando il tasso di visibilità medio dei posizionamenti corrisponde negli ultimi 7 giorni ai criteri dell’acquirente programmatico. Ciò spiega il ritardo tra l’aumento della visibilità e dell’eCPM.

Oltre a spostare blocchi pubblicitari, è anche possibile migliorare il tasso di viewability tramite l’impostazione del lazy loading (caricamento ritardato degli annunci) che chiamerà l’Adserver solo quando l’utente si avvicina al posizionamento. Infine, un ottimo modo per aumentare il vostro tasso di visibilità è aggiungere annunci pubblicitari “sticky”, nella parte inferiore o superiore dello schermo. 

N. 2- Il livello di concorrenza

Grazie ai dati disponibili nel vostro pannello centralizzato, è possibile valutare il livello di concorrenza tra Prebid e Google nell’asta finale dell’Ad Server. 

Più forte è la concorrenza, più aumentano gli eCPM. Infatti, Prebid stimola le aste di Google Ad Exchange; tuttavia, è fondamentale selezionare solo partner che apportino valore aggiunto. Per fare ciò, consigliamo ai nostri editori di effettuare test A/B:

  • Se notate che un partner non apporta alcun valore aggiunto (sulla vostra RPM Page) e stimola la competenza, eliminatelo, poiché probabilmente sta solo rallentando il vostro sito web.
  • Se notate che il tasso di competenza dei demand partner è troppo basso, collegate nuovi SSP alle vostre aste.
5 KPI da analizzare per ottimizzare la vostra monetizzazione: livello di concorrenza
Fonte: Demo della dashboard degli editori

Il grafico sopra mostra il livello di concorrenza dell’Header bidding. La parte blu “non applicabile” si riferisce alle aste in cui Google AdExchange è l’unico offerente. In Opti Digital, ci assicuriamo che questa fetta sia più bassa possibile, al fine di ottenere un livello di concorrenza sufficiente per stimolare l’eCPM.

Guarda il nostro video sulla concorrenza

N. 3 – UX e pressione pubblicitaria

Una terza metrica da tenere d’occhio è la pressione pubblicitaria. Non dovrebbe essere troppo alta, a rischio di danneggiare l’esperienza dell’utente. Al contrario, quando la densità pubblicitaria è troppo bassa, ciò rappresenta un vero e proprio deficit per l’editore. 

La prima cosa da fare è quindi misurare il numero di posizionamenti pubblicitari integrati in ogni pagina e il numero di impressioni che effettivamente ne derivano (in base al lazy loading, all’autorefesh intelligente, all comport utenti, ecc.). Ad esempio, se vedete una sola impressione per pagina, assicuratevi che sia il risultato della vostra strategia e non un errore tecnico da correggere il prima possibile. 

Dal 2021, i Core Web Vitals sono tra gli indicatori presi in considerazione da Google per SEO al pari dell’ergonomia mobile e della navigazione sicura. Tra i CWV, il punteggio CLS viene calcolato su tutti gli elementi del sito che generano salti di contenuto, compresi gli annunci. È necessario ridurre il vostro punteggio CLS (Cumulative Layout Shift) delle pubblicità per migliorare il vostro SEO e quindi aumentare eventualmente il numero di visite e impressioni. Per questo è interessante riservare un’altezza minima definita per ogni posizionamento dell’annuncio, in base alle dimensioni incluse in ciascun blocco pubblicitario, garantendo così la stabilità delle vostre pagine e riducendo i salti di contenuto.

N. 4 – eCPM d’inventario

Il fill rate indica il numero di annunci mostrati dal server pubblicitario per 100 opportunità di visualizzazione ed è uno degli indicatori più utilizzati per valutare la qualità di un inventario.

Tuttavia, esiste un KPI ancora più specifico del fill rate o l’eCPM (costo effettivo per mille impressioni): l’eCPM d’inventario. Questa metrica misura il rapporto tra le entrate generate sull’inventario disponibile, venduto e invenduto. Questi dati possono in particolare consentire di valutare il price floor da impostare. 

eCPM d’inventario = entrate/impressioni (vendute + invendute) x 1000

Ad esempio, è possibile avere un fill rate vicino al 100%, ma un eCPM molto basso (sulle impressioni vendute) o, al contrario, un eCPM molto alto, ma solo un un fill rate del 20%. 

In Opti Digital, per facilitare il processo decisionale, privilegiando la scelta di un indicatore di qualità, consigliamo ai nostri editori di aumentare i loro price floor al fine di ottimizzare l’eCPM d’inventario

Il nostro team stan attualmente lavorando a un modulo di ottimizzazione del price floor utilizzando l’intelligenza artificiale.

N. 5 – RPM di pagina

L’RPM di pagina è il ricavo per mille visualizzazioni di pagina. È la conseguenza di tutti gli altri indicatori: la pressione pubblicitaria, il fill rate, la concorrenza, la visibilità… Fornisce quindi una panoramica delle prestazioni della vostra strategia di monetizzazione pubblicitaria.

RPM Page = (numero di visualizzazioni x eCPM medio) / numero di visualizzazioni di pagina x 1000

L’ottimizzazione di tutti I KPI citati in questo articolo migliorerà quindi la vostra RPM di pagina, in altre parole aumenterà il vostro rendimento pubblicitario.

Comprendere, analizzare, ottimizzare: la Dashboard di Opti Digital consente agli editori di ottimizzare i propri ricavi pubblicitari in modo iterativo con un approccio “Test and Learn”, grazie allo sfruttamento dei dati. Per saperne di più su questo strumento, vi invitiamo a guardare la nostra serie di video esplicativi.

Per una dimostrazione o una consulenza personalizzata, non esitate a contattarci.

Le nostre previsioni AdTech per il 2022

Il 2021 è stato un anno particolarmente ricco di eventi per il settore AdTech. Editori e attori della pubblicità online hanno dovuto adattarsi agli inizi di un mondo cookieless, in particolare con l’entrata in vigore delle linee guida CNIL. L’anno è stato inoltre caratterizzato da un grande evento per il loro naturale riferimento: i Core Web Vitals, 3 indicatori di performance Web messi a punto da Google e volti a mettere in evidenza i siti che offrono una buona esperienza utente.

Gli editori hanno dovuto raddoppiare i loro sforzi per continuare a offrire al proprio pubblico contenuti in grado di soddisfare le loro aspettative garantendo nel contempo entrate pubblicitarie perenni.

Cosa accadrà nel 2022? Possiamo prevedere le grandi tendenze che segneranno l’anno? Magali Quentel-Reme, il nostro CEO e co-fondatore, rivela le sue previsioni per il mercato AdTech nel 2022 a Programmatic Spain

Che impatto ha avuto il COVID sulla pubblicità programmatica nel 2021 e come si sta riprendendo?

È difficile fare il punto sul 2021 perché il 2020 è stato un anno molto anomalo con il quale non si può fare un confronto valido. Nella prima metà del 2021 abbiamo assistito agli effetti della pandemia sugli investimenti. Abbiamo osservato un effetto temporalità molto forte. L’investimento pubblicitario si è concentrato in 3 momenti chiave: marzo 2021 e giugno 2021, quando le restrizioni sono state più leggere, e novembre-dicembre come sempre.

L’ecosistema programmatico negli ultimi due anni ha fatto progressi a livello tecnologico. Sempre più publisher si sono convertiti a Header Bidding e l’acquisto tramite ID deal è in aumento in Europa con iniziative come WeMass che offrono inventari curati dai principali media solo in modo programmatico.

Qual è la più grande opportunità che vede per il programmatic entro il 2022?

Oltre alla forte crescita della tv connessa, che diamo per scontata, credo che il formato audio sarà in aumento per via del comportamento degli utenti digitali che consumano sempre più podcast.

Anche il formato video pre-roll è una scommessa vincente per i publisher che hanno la possibilità di produrre contenuti video. In Header Bidding, vediamo un fill rate in aumento e gli inserzionisti sono alla ricerca di buoni tassi di completamento e sono disposti a pagare per questo. I publisher dovranno trovare l’equilibrio: garantire una buona UX e uno spazio per annunci video mobili con buoni tassi di completamento.

Qual è la sfida più grande che l’industria del programmatic dovrà affrontare nel prossimo anno?

Nonostante le voci sulle soluzioni per sostituire i cookies third-party, resta una vera sfida perché non abbiamo ancora visto venire alla luce una soluzione miracolosa.

Gli ID univoci sono una proposta interessante ma solo per publisher in grado di raccogliere dati registrati dai loro visitatori. La maggior parte dei publisher con cui collaboriamo ha pochi dati registrati e la copertura è troppo piccola per garantire una redditività simile ai cookie.

La conoscenza di FloC (dopo questa intervista, Google ha annunciato la sostituzione di FloC con Topics, un metodo di targeting molto più semplice) è ancora debole in Europa e questa mancanza di comprensione potrebbe danneggiare i ricavi pubblicitari di gruppi di media, delle sales houses e dei publisher indipendenti nel contesto della fragilità dovuta alla crisi del Covid-19.

Quali canali pensa avranno la crescita maggiore? E la crescita minima?

Video outstream e instream, Digital audio, TV e DOOH vedranno una forte crescita.

Al contrario, Google sta progressivamente dando meno visibilità alle pagine AMP (Accelerated Mobile Pages) nelle SERP.

E più che i canali, credo che anche le performance di chi offre inventario di bassa qualità che non aggiungono valore ai marchi peggioreranno progressivamente.

Che cosa si aspetta che accada maggiormente nel settore nel 2022?

Spero che la trasparenza e la qualità vincano per tutti i collegamenti nella catena programmatica in modo che sia gli utenti che gli inserzionisti e i publisher traggano vantaggio da UX e risultati migliori.

Quando pensa che il settore avrà soluzioni alternative praticabili ai cookies Third-party ?

Penso che ci vorrà del tempo per vedere una soluzione valida e diffusamente accettata e che il 2022 sarà necessariamente il campo dell’esperienza.

Una delle soluzioni a breve termine sarà l’utilizzo di dati First-party per aumentare le capacità di targeting delle campagne e ottimizzare le entrate dei publisher.

Hai bisogno di ulteriori informazioni sulle nostre soluzioni e/o le nostre offerte d’impiego? Contattaci!

Bilancio dell’anno e obiettivo per il 2022

Monétisation éditeurs 2022

Negli ultimi dodici mesi, il team di Opti Digital ha lavorato duramente per aiutare gli editori a ottimizzare la loro monetizzazione. Retrospettiva sui momenti salienti del 2021 e prospettive per il prossimo anno.

Il 2021 è…

L’arricchimento della nostra soluzione a 360°

La nostra tecnologia pubblicitaria per gli editori guadagna in agilità e prestazioni! Il nostro team utilizza quotidianamente il nostro tag manager proprietario. Questo strumento ora integra molte funzionalità come la gestione degli spazi pubblicitari, le dimensioni, i partner che partecipano alle aste, il refresh intelligente, il caricamento tardivo, la prenotazione di spazio per ottimizzare lo score CLS o anche il layout automatico per trovare il layout che massimizza le entrate pubblicitarie dell’editore.

Abbiamo anche adattato la nostra offerta al quadro legale, proponendo soluzioni di monetizzazione cross-consent come Google Limited Ads o anche Opti Digital Ad Server alias ODAS, la nostra soluzione consentless sviluppata internamente.

Grandi incontri con editori, gruppi media e regie

monetizzazione editori 2022

Malgrado il difficile contesto sanitario e le sue restrizioni, Opti Digital ha avuto la gioia di incontrarti durante diversi eventi in Europa. L’opportunità di discutere le tue sfide e le tue esigenze per continuare a fornirti soluzioni adeguate.

In aprile, abbiamo ospitato il nostro primo webinar sulla monetizzazione cross-content per rispondere alle preoccupazioni dei media francesi sulla raccolta dei consensi GDPR e sulla sua inclusione da parte di Google. Se non l’hai ancora visto, è ancora attuale. Consulta il replay (in francese).😉

In ottobre abbiamo organizzato la nostra prima Matinée Editori in Francia! È con piacere che abbiamo fissato un appuntamento con gli editori di siti di media e annunci a Lione per discutere con loro, intorno a qualche croissant, degli attuali problemi di SEO e delle pubblicità che ti riguardano e delle innovazioni sviluppate da Opti Digital. Prevediamo di organizzare altre Matinée Editori in Europa, non esitare a farci sapere se sei interessato a partecipare!

A dicembre, il nostro primissimo evento si è svolto in Spagna, a Barcellona, ​​in collaborazione con la rete di professionisti, pubblicità programmatica e dati, The Cookie Afterwork. Durante questa serata, il nostro CEO e co-fondatore Magali Quentel-Reme è intervenuto per parlare del ruolo della UX e dell’analisi dei dati nella monetizzazione della pubblicità.

Il nostro CEO ha avuto anche la bella sorpresa di essere stato nominato nella categoria Personalità dell’anno AdTech in Spagna dai media indipendenti The Programmatic Spain, una bella ricompensa per il suo lavoro nel mercato spagnolo.

Un team di esperti rafforzato

Nel giro di un anno il nostro team è raddoppiato Da Céret, a Lione, passando per Barcellona, ​​Madrid e Wroclaw, il team di Opti Digital è ora composto da 18 esperti e, più che mai, pronto ad affrontare il 2022 al fianco degli editori.

Quest’anno segnatamente abbiamo accolto:

  • nuovi Responsabili Editori, per estendere le nostre competenze al di fuori della Francia, in particolare in Spagna e in Polonia;
  • nuovi talenti per il nostro team tecnico, con sede in Polonia, per sviluppare la nostra soluzione e dare vita alle innovazioni di domani;
  • un Data Scientist, per rendere le nostre soluzioni ancora più efficienti grazie all’intelligenza artificiale.

I nostri obiettivi per il 2022:

Se l’anno 2021 è stato scandito da molti momenti salienti, il 2022 si preannuncia altrettanto prolifico con numerosi progetti, in particolare:

  • Automatizzare l’utilizzo dei nostri dati in modo più esteso, grazie all’AI
  • Sfruttare i dati first-party degli Editori e gli ID univoci
  • Impostare prezzi di base dinamici, in base a più criteri
  • Ottimizzare l’esperienza utente della nostra soluzione di monetizzazione mediante l’header bidding degli inventari video in-stream
  • Organizzare nuovi incontri online e in occasione di eventi in Europa.
  • Rafforzare le nostre partnership europee, in particolare tramite IAB Spagna e IAB Polska, Programmatic Spagna, Ratecard in Francia.

2021 in immagini

monetizzazione editori 2022

Hai bisogno di ulteriori informazioni sulle nostre soluzioni e/o le nostre offerte d’impiego? Contattaci!

Come ridurre al minimo l’impatto della pubblicità sul punteggio CLS di Core Web Vitals?

L’anno scorso, Google ha annunciato un nuovo indicatore delle prestazioni Web: i Core Web Vitals misurano il tempo di caricamento (LCP), l’interattività (FID) e la stabilità visiva di un sito (CLS). Questa iniziativa mira a sensibilizzare gli editori sull’esperienza utente e quindi a ottimizzare la classificazione dei loro siti nelle SERP.  Queste nuove metriche, che entreranno in vigore nel giugno 2021, vanno ad aggiungersi agli indicatori SEO esistenti come la fruibilità mobile, la navigazione sicura, la sicurezza HTTPS e le linee guida per i pop-up intrusivi.

I criteri Google Page Experience © Google

Con questi nuovi criteri essenziali, tutti gli elementi che compongono le pagine web vengono analizzati dall’algoritmo del principale motore di ricerca e possono avere un impatto sulla sua performance complessiva: testo, video, immagini, codice e… pubblicità. Come minimizzare l’impatto della pubblicità sui Core Web Vitals e proteggere l’ottimizzazione SEO? Prima di condividere i nostri consigli, iniziamo col capire cosa siano i Core Web Vitals.  

Dobbiamo aver paura dei Core Web Vitals?

L’obiettivo di Google è chiaro. Con i Core Web Vitals, il gigante di Mountain View vuole favorire i siti che offrono la migliore esperienza utente – e, per contro, penalizzare le pagine non ottimizzate con tempi di caricamento lenti, che non sono adattate ai cellulari, oppure hanno pubblicità troppo invasive o uno spostamento di contenuti che altera la navigazione degli utenti.

Gli editori non hanno preso alla leggera l’annuncio dei Core Web Vitals: lo scorso novembre, infatti, Google ha riportato “un aumento medio del 70% degli utenti che interagiscono con Lighthouse e PageSpeed Insights”, due strumenti che misurano la qualità UX. 

I tre indicatori di Core Web Vitals

  • LCP (Largest Contentful Paint): questo parametro analizza il tempo di caricamento di un sito. Un buon LCP dovrebbe verificarsi entro 2,5 secondi da quando una pagina ha iniziato a caricarsi.
  • FID (First Input Delay): questo fattore misura il tempo necessario affinché una pagina diventi interattiva. Il FID non deve superare i 100 ms. 
  • CLS (Cumulative Layout Shift): questo indicatore prende in considerazione la stabilità visiva di una pagina. Per una buona esperienza utente, la misurazione ideale è inferiore a 0,1.

Concentriamo i nostri sforzi su quest’ultima metrica, CLS, per evitare il salto dei contenuti causato dal successivo caricamento di annunci. Gli editori hanno tutto da guadagnare dall’ottimizzazione dei Core Web Vitals. Mantenere una buona esperienza utente è un fattore essenziale per aumentare il traffico. Ottimizzando il loro punteggio CLS, sosteniamo inoltre gli editori nell’acquisizione di pubblico.

Le nostre raccomandazioni per ottimizzare il punteggio CLS

Le soluzioni di Opti Digital includono l’implementazione del multidimensionamento e dell’aggiornamento dinamico all’interno degli slot pubblicitari, che possono causare salti di contenuti inaspettati. Per evitare questo inconveniente, raccomandiamo agli editori di creare una div principale di altezza minima rispetto alle div dei tag delle pubblicità. Se una creazione di dimensioni più piccole conquista il mercato, si consiglia inoltre di impostare un centro verticale nel CSS. Questo contribuisce a ridurre visivamente i margini che possono apparire quando si centra l’altezza dell’annuncio.

Per esempio, ecco le dimensioni minime dei set che raccomandiamo:

  • 250px per le postazioni della tastiera su dispositivo mobile
  • 280px per le postazioni della tastiera in lettura sui computer desktop
  • 600px per i grandangoli
  • 250px per i siti con mega banner

Consultare: I migliori formati pubblicitari nel 2021

In un prossimo futuro, gestiremo l’ottimizzazione del punteggio CLS direttamente nei nostri tag ma, per il momento, preferiamo lasciarlo fare all’editore per un guadagno in termini di agilità ed efficienza. Poiché il nostro script è caricato in modalità asincrona, i risultati sono migliori se le dimensioni sono definite dal codice HTML ospitato dai server dell’editore. Tanto più che i calcoli CLS iniziano circa 200 o 300 ms dopo il caricamento della pagina. 

Seguendo i nostri consigli, uno dei nostri clienti di contenuti editoriali ha ridotto il numero di salti di contenuti sul suo sito, fornendo una migliore esperienza utente per il suo pubblico:

Punteggio CLS del nostro cliente prima e dopo le ottimizzazioni di Opti Digital (nel gennaio 2021 e maggio 2021).

Grazie alle nostre soluzioni Core Web Vitals, gli editori possono continuare a monetizzare il loro inventario di annunci senza interrompere l’esperienza utente, garantendo una buona posizione nelle SERP per l’acquisizione di pubblico. Al fine di automatizzare l’ottimizzazione del punteggio CLS per i nostri clienti, siamo in procinto di aggiornare tutti i nostri tag pubblicitari… (Ulteriori spiegazioni su questa nuova soluzione sono in arrivo a breve).

Desidera testare le nostre raccomandazioni? Ha domande da porre sulle ottimizzazioni che implementiamo per migliorare il suo punteggio CLS? Si rivolga al suo account manager oppure ci scriva qui.